Attacco a un Paese Nato, ecco perché la risposta armata non è automatica
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(Adnkronos) – La risposta armata in caso di attacco della Russia a un Paese Nato non è automatica. A spiegarlo all’Adnkronos è l’avvocato Marco Valerio Verni, referente area Diritto di ‘Difesa Online’ nel giorno in cui il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha avvertito il presidente russo Vladimir Putin che un attacco contro un Paese dell’Alleanza causerebbe una “reazione devastante”. “Il pericolo che, come uno spettro ricorrente, si paventa è quello di un intervento di tutta la coalizione a mente dell’articolo 5 del relativo trattato, con un assunto dato, spesso, per scontato: in caso di attacco ad un membro dell’Alleanza Atlantica, si avrebbe, in automatico, l’intervento armato di tutti i Paesi che ne fanno parte in favore del predetto. (CremonaOggi)
Se ne è parlato anche su altri media
Lo ha detto Mark Rutte, nelle dichiarazioni stampa congiunte del Segretario generale della Nato con il Primo Ministro della Polonia Donald Tusk. Milano, 26 mar. (il Dolomiti)
È il messaggio chiaro e diretto che il nuovo segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha inviato a Vladimir Putin durante una conferenza stampa a Varsavia, tenuta insieme al premier polacco Donald Tusk. (Tiscali Notizie)
Nato, Rutte in Polonia: Russia resta più significativa minaccia 26 marzo 2025 (Il Sole 24 ORE)
Rutte: Nato resterà alleanza difensiva, ma più forte, equa e letale (L'Unione Sarda.it)
"Se qualcuno dovesse commettere l'errore di pensare di poter attaccare la Polonia o un qualsiasi altro alleato senza conseguenze, si troverà di fronte alla piena forza di questa potente alleanza". In caso di attacco della Russia a un Paese della Nato, la reazione sarebbe devastante. (ROMA on line)