Zelensky si è fidato degli Usa senza studiare la storia recente: un vero peccato

Zelensky si è fidato degli Usa senza studiare la storia recente: un vero peccato
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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Di Michele Sanfilippo Se fossi Zelensky, dopo le elezioni di Trump, sarei ancora più preoccupato di quanto già non lo sia. Lui è l’ultimo di una lunga fila di politici, che su indicazione dell’amministrazione Usa che gli ha garantito il sostegno militare, anche tramite la Nato, s’è imbarcato in una guerra più lunga e sanguinosa di quanto avrebbe potuto essere. È un vero peccato che Zelensky non abbia studiato bene la storia più recente perché, altrimenti, avrebbe avuto qualche dubbio in più sulla solidità del sostegno militare fornito dagli Usa. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

C’è una ragione per cui Mike Pompeo non verrà nominato al Pentagono ed è l’Ucraina. (L'HuffPost)

ha postato una storia su Instagram con un video del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la scritta “Tra 38 giorni perderai la paghetta”. Dopo pochi secondi, l’immagine diventa in bianco e nero, Zelensky appare serio mentre una pioggia di banconote scorre sullo schermo. (Il Fatto Quotidiano)

Vista da Kiev la notizia appare semplicemente ridicola. Non ne parla nessun politico, neppure i più critici del presidente, e non si trova alcun accenno in proposito sui media locali. (Corriere della Sera)

L'autunno difficile di Zelensky tra calo nei consensi e cambio negli Usa

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Secondo l’intelligence estera russa, il Dipartimento di stato starebbe mettendo a punto un piano per tenere “elezioni democratiche”, parlamentari e presidenziali, in Ucraina nel 2025, dando vita a un nuovo partito “democratico” ancora più filo-americano e con candidati alla presidenza, ça va sanse dire, “suggeriti” dalla Casa Bianca. (Contropiano)

In pochi giorni sono cambiati i suoi punti di riferimento: dovrà fare i conti col suo maggiore alleato che parla con il suo peggiore nemico. Zelensky esce battuto e offeso dal voto americano e adesso si ritrova a dovere dipendere da un’Europa profondamente divisa, le cui capacità militari non sono neppure lontanamente paragonabili a quelle statunitensi. (Corriere della Sera)