Il processo legato a Gisèle Pelicot si conclude con 51 condanne: ma è abbastanza?
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La conclusione del processo per gli abusatori di Gisèle Pelicot è una piccola conquista. Ma non è detto che sia stata raggiunta una vera giustizia, se le cose non cambiano davvero Se il 2024 ha avuto una “persona dell'anno”, questa è stato sicuramente Gisèle Pelicot. L'immagine della donna 72enne seduta con la schiena dritta in un'aula di tribunale francese mentre i suoi 50 stupratori venivano condannati, rimarrà indelebile tanto quanto i fatti del processo di Avignone sono inenarrabili. (Vogue Italia)
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Il paradosso di Gisèle Pelicot è di essere diventata, suo malgrado, una star mondiale, ammirata per le doti straordinarie di coraggio e dignità, imprevedibile donna copertina 72enne su decine di giornali di ogni Paese, dal Vogue tedesco al comunista L’Humanité, ma in virtù di un processo dove lei ha voluto sottolineare e denunciare «la banalità dello stupro» e della sua storia, l’ordinarietà delle violenze subite e anche di coloro che le hanno commesse: il marito coetaneo tecnico informatico poi pensionato, ma anche gli altri 50 uomini della porta accanto. (Corriere della Sera)
PARIGI — «È il processo al patriarcato, ma non è il processo a tutti gli uomini», avverte l’intellettuale Caroline Fourest, direttrice del settimanale Franc-Tireur, vedendo nella sentenza di Avignone un segnale che può «dare speranza a tutte le vittime di violenza sessuale». (la Repubblica)
Avignone, per quasi dieci anni, Gisèle Pelicot è stata drogata dal suo ex marito Dominique, che ha ammesso di averla violentata e di aver invitato decine di uomini reclutati su internet a fare sesso con lei nel suo letto, a casa sua, mentre lei era incosciente. (Nicola Porro)
Gisèle Pelicot, 72 anni, è stata vittima di violenze sessuali da parte del marito Dominique e di altri uomini da lui contattati online per circa 10 anni All’esito di un processo durato poco più di tre mesi, il 19 dicembre il signor Pelicot è stato condannato a 20 anni di prigione per aver drogato la moglie per abusarne insieme ad altri uomini senza che lei ne fosse consapevole Le ripetute violenze sessuali sono state minuziosamente documentate dal signor Pelicot in video conservati e catalogati anno per anno. (Corriere della Sera)
Grazie, Gisèle Pelicot, per aver affrontato il processo con determinazione, a testa alta e a porte aperte. Per aver mostrato a tutti e tutte che il male non ha le sembianze di un mostro: è comune, ordinario, persino banale. (Il Fatto Quotidiano)
Si attendono le sentenze per gli altri cinquanta imputati, accusati di aver violentato la donna su invito del marito. (IL GIORNO)