In nero, sfruttati e senza permessi. Nei campi oltre 200 mila lavoratori invisibili

In nero, sfruttati e senza permessi. Nei campi oltre 200 mila lavoratori invisibili
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la Repubblica INTERNO

ROMA — Satnam Singh, ucciso dalle macchine e dall’uomo, era un “invisibile” per la statistica. Un lavoratore due volte fantasma: al nero e senza permesso di soggiorno. Ora che finirà nel conto dei morti sul lavoro, l’Italia si chiede quanti come lui. Sono tanti gli irregolari in agricoltura, il settore economico a più alto tasso di sommerso: 234 mila sfruttati, di cui 100 mila nell’ombra, come S… (la Repubblica)

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Il caso di Satnam Singh, 31enne bracciante di origini indiane della provincia di Latina morto dopo aver perso un braccio in un incidente sul lavoro, ha riacceso il dibattito sul caporalato in Italia. (WIRED Italia)

Satman muore abbandonato da chi lo sfruttava perché non riconosciuto come persona, bensì come mera forza lavoro. Abbandonato a morire senza alcuna pietà perché come “una macchina rotta” non serve più; può, anzi, diventare un intralcio, potenziale rischio per l’azienda. (La Repubblica)

Solo un timido impegno a rafforzare le ispezioni e a correggere il decreto flussi per garantire che gli stranieri richiesti dalle aziende italiane con il click day siano davvero contrattualizzati una volta in It… (la Repubblica)

"La morte di Singh è una vergogna. Leggi contro caporalato insufficienti". Intervista a Yvan Sagnet, presidente di No Cap

Al termine dell’incontro con le aziende e i sindacati convocato dopo la morte del bracciante indiano Satnam Singh a Latina, il ministro Francesco Lollobrigida assicura che il governo si sta adoperando: “Nelle prossime ore potrebbero esserci modifiche su alcuni aspetti del Dl Agricoltura o emendamenti specifici che potranno essere presentati per velocizzare alcuni processi di correzione di rotta in vari ambiti, tra cui il caporalato“. (Il Fatto Quotidiano)

Parla Luigi Antonetti, segretario della provincia dell’Aquila della Federazione Lavoratori Agro industria (FLAI): “Sappiamo per certo che i lavoratori hanno paura di rivolgersi al sindacato. (Il Capoluogo)

«Quello che è successo, la tragedia che ha colpito questo lavoratore è immane, indegna di un Paese come il nostro». La morte di Satnam Singh – bracciante indiano di 31 anni, deceduto nella mattinata di giovedì in seguito alla perdita del braccio destro in un incidente sul lavoro e alla mancata tempestiva chiamata dei soccorsi – ha riacceso i riflettori sull’endemica piaga del caporalato in Italia. (Gambero Rosso)