Il Consiglio regionale sul Fine Vita. Dal no di Fontana alle parole di Noja: "Io non voglio esser lasciata sola"

Il Consiglio regionale sul Fine Vita. Dal no di Fontana alle parole di Noja: Io non voglio esser lasciata sola
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IL GIORNO INTERNO

Sono le quattro del pomeriggio quando Attilio Fontana fa ritorno in Consiglio regionale. Arriva di corsa, il governatore. Federico Romani, presidente del Consiglio regionale, ha appena annunciato l’apertura della votazione sulla pregiudiziale di legittimità costituzionale di un’eventuale legge lombarda sul Fine Vita. Fontana evidentemente vuole esserci: "Mi sembra doveroso esserci e votare, anche per rispetto dell’Aula", dirà in replica ad una domanda. (IL GIORNO)

Ne parlano anche altre testate

Con 43 voti favorevoli, 34 contrari e nessun astenuto il Consiglio regionale ha approvato la pregiudiziale sulla legittimità costituzionale in merito al progetto di legge sul fine vita... (Virgilio)

La commissione medica ha riconosciuto che è in possesso dei quattro requisiti fissati dalla Consulta per accedere al percorso. E adesso, se vorrà il malato potrà andare avanti con la procedura. Unico problema, la mancanza di una normativa, che detti in modo chiaro chi dovrà procurare il farmaco, chi dovrà fornire assistenza sanitaria al paziente, dove potrà essere reperito il macchinario. (La Repubblica)

Con 43 voti favorevoli, 34 contrari e nessun astenuto, il consiglio regionale ha approvato martedì la pregiudiziale sulla legittimità costituzionale in merito al progetto di legge sul fine vita presentato dal comitato Liberi Subito e dall'associazione Luca Coscioni. (MilanoToday.it)

Fine del fine vita in Lombardia. La maggioranza affossa la legge (con il voto segreto)

La Lombardia non avrà una legge per il suicidio assistito, perché il Consiglio regionale - davanti al comitato promotore guidato da Marco Cappato - ha stabilito che è competenza solo del Parlamento. Dunque, è passata la linea del centrodestra: una pregiudiziale di costituzionalità ha bloccato la discussione prima ancora che iniziasse. (TGR Lombardia)

– Il Consiglio regionale lombardo ha scelto di rinunciare ad aprire un confronto che potesse portare all’approvazione di una legge che definisca le procedure e le tempistiche con le quali garantire il suicidio medicalmente assistito ai malati terminali che ne facciano richiesta e che versino nelle condizioni previste dalla Corte Costituzionale per poter essere autorizzati a ricorrere al Fine Vita. (IL GIORNO)

La destra lombarda dice “No” al fine vita. (L'HuffPost)