Muccino contro Sangiuliano: "Ha messo in ginocchio il cinema", la battaglia sul tax credit e l'appello al nuovo ministro

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“Sangiuliano ha messo in ginocchio il cinema”. Gabriele Muccino raccoglie l’affondo di Nanni Moretti durante la serata di premiazione del Festival di Venezia 2024 (“produttori e registi dovete essere più reattivi di fronte a questa nuova pessima legge sul cinema”). Prima in un post su Instagram e poi in un’intervista su La Stampa l’autore di L’ultimo bacio ha bocciato aspramente la legge sul cinema dell’oramai ex ministro della cultura del governo Meloni. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo dice in un'intervista a La Stampa il regista Gabriele Muccino, che all'indomani dell'intervento di Nanni Moretti a Venezia contro la "nuova pessima legge sul cinema", ha pubblicato un post in cui definisce la stessa legge "pretestuosa, confusa, incompleta e cavillosa". (L'HuffPost)

“Ai colleghi produttori e registi vorrei dire che dovremmo essere più reattivi nei confronti della nuova pessima legge sul cinema”. Alla Mostra del cinema di Venezia, Nanni Moretti non ha abbandonato le usuali vesti di “regista impegnato”. (L'Opinione delle Libertà)

Secondo Gabriele Muccino, l'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano avrebbe messo in ginocchio il cinema italiano a causa della sua legge sul tax credit, che avrebbe fermato molte produzioni e spinto gli investitori americani, che avevano scelto l'Italia per le agevolazioni fiscali, a fuggire verso altri Paesi europei. (Fanpage.it)

I fondi pubblici e quel cinema italiano che nessuno va a vedere

Ci sono film meravigliosi che sono stati visti pochissimo, al cinema. – «Pensare che un film che incassa sia necessariamente un film di qualità, e che un film incassa poco non lo sia, è un ragionamento profondamente sbagliato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

ROMA – A pochi giorni dalle dimissioni di Gennaro Sangiuliano, Gabriele Muccino attacca l’ormai ex ministro della Cultura per l’operato di questi due anni. Il regista di "A casa tutti bene" si scaglia contro l'ex ministro che avrebbe messo in ginocchio l'intero settore per "una visione insensata e miope" (Dire)

Condividi questo articolo E sono andato a vedere i numeri e valutare, anzi, far valutare a chi legge, se effettivamente la contribuzione statale era in qualche modo giustificata per qualità e gradimento del pubblico, l’unico che alla fine decreta la riuscita di un film. (la VOCE del TRENTINO)