Meloni, mafia e Ventotene: il Pd guida l'attacco a tenaglia
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Ogni occasione, da Ventotene alla lotta alla mafia, diventa per la sinistra un pretesto per colpire Giorgia Meloni e l’esecutivo di centrodestra. Secondo l’agenda delle opposizioni, il governo è alternativamente accusato di rappresentare un’“onda nera” o di nutrire presunte connivenze con le organizzazioni criminali. La premier, tuttavia, non ha mancato di ribadire il proprio impegno contro le mafie, definendole “un nemico dichiarato della nostra democrazia, un’offesa alla dignità della Nazione”, in un messaggio diffuso in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti.
A Crema, intanto, la commemorazione ha visto la partecipazione del presidente della Provincia, Roberto Mariani, affiancato dal sindaco Fabio Bergamaschi e da Michele Gennuso, referente locale di Libera. In Piazza Garibaldi, dove si è tenuta la manifestazione, è stato ribadito l’impegno contro il silenzio e l’omertà, valori condivisi anche dagli studenti delle scuole della rete Cpl, che hanno animato un corteo festante diretto verso il cortile Federico II. L’evento, organizzato in collaborazione con Libera e l’associazione Common, ha riunito centinaia di giovani, dimostrando come la memoria delle vittime di mafia continui a essere un tema centrale, soprattutto per le nuove generazioni.
A Trapani, invece, don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ha guidato un corteo per ricordare le vittime delle mafie, lanciando un messaggio chiaro: “Gli avversari di cui dobbiamo liberarci si chiamano corruzione, mafia, disuguaglianze, povertà e abuso di potere”. Le sue parole hanno sottolineato come l’Italia sia ancora lontana dall’essere un Paese completamente libero da queste piaghe, richiamando l’attenzione sulla necessità di un impegno costante e collettivo.