Giornata ricordo vittime mafie. Mattarella: superare l’indifferenza
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Giornata ricordo vittime mafie. Mattarella: superare l’indifferenza Messaggio del presidente Mattarella: occorre superare l’indifferenza. Scende in piazza il popolo della legalità. In diretta da Trapani, città simbolo di questa 30esima edizione della marcia, l’inviato. Servizio di Vito D’Ettorre. Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)
La notizia riportata su altri giornali
«La mafia può essere vinta, dipende da tutti noi», questa la convinzione espressa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio in onore della Giornata nazionale in ricordo delle vittime della mafia. (Open)
Lo scrive, in un messaggio in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dipende da noi: tanti luminosi esempi ce lo confermano». (Corriere della Sera)
“Mafia e legalità: il dovere della memoria, le sfide del presente”, è questo il titolo dell'incontro che si svolgerà il 28 marzo 2025 alle ore 17.30 presso il teatro comunale Rossetti di Vasto. I saluti istituzionali sono affidati al sindaco di Vasto Francesco Menna e al presidente dell'Ordine degli avvocati di Vasto Maria Sichetti. (ChietiToday)
Cinquantamila persone in marcia, spinte da un vento di memoria e giustizia che arriva dal mare e si fa largo tra le strade della città. È un'immagine potente quella che oggi, 21 marzo, ha raccontato Trapani, scelta come città simbolo per la 30ª Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata da Libera e Avviso Pubblico. (Tp24)
In occasione della trentesima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, l’amministrazione comunale di Chivasso promuove questo corteo, che ogni anno raccoglie numerosi partecipanti tra le scuole, gli amministratori, le forze dell’ordi… (La Sentinella del Canavese)
"Il contrasto alle mafie deve partire dalla scuola, dalla cultura, perché la mafia ne ha paura. Serve rafforzare gli strumenti di prevenzione, altro che mettere la tagliola alle intercettazioni a 45 giorni, questo rischia di rendere più difficili le indagini su reati anche gravi, magari connessi a quelli di mafia. (Tiscali Notizie)