Gucci, anatomia di un delitto molto imperfetto il 27 marzo di 30 anni fa. Patrizia Reggiani: «Feci uccidere Maurizio per stizza, io non lo odiavo»
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Dunque le domandammo, nella sua magione milanese vicino alla sinagoga, nel 2021, in una delle rare interviste concesse e non d’improvviso interrotte causa noia, capriccio, magari legittima stanchezza, cronici dolori al capo che la flagellavano e flagellano dopo il tumore, vezzi da diva quale comunque è (stata), e se per un congenito dono oppure un’abilità interpretativa non c’importa, dunque le domandammo quale fosse stato il movente di quel delitto imperfetto compiuto da una colossale banda – ma sì, apparve da subito evidente – di totali scappati di casa. (Corriere Milano)
La notizia riportata su altri media
La storia di Gucci, tuttavia, è tutt’altro che lineare, proprio come le continue evoluzioni creative che la maison ha vissuto negli ultimi anni, con cambiamenti che hanno rivisitato e rivoluzionato i codici stilistici del marchio. (Whoopsee)
Da destra, due modelle in piedi sorseggiano un cappuccino, uomini con il turbante parlano seduti su divani di pelle color cognac, una mamma impellicciata intrattiene la figlia agitando i braccialetti d’oro come fossero maracas, un ragazzo giapponese beve champagne. (Corriere Milano)
Eravamo poco più che bambine, il 27 marzo 1995; oggi siamo donne. Caro Papà, (Vanity Fair Italia)

Una storia che sembra uscita direttamente da un film, e che in effetti lo è diventata, quella di Maurizio Gucci. La storia di Gucci, tuttavia, è tutt’altro che lineare, proprio come le continue evoluzioni creative che la maison ha vissuto negli ultimi anni, con cambiamenti che hanno rivisitato e rivoluzionato i codici stilistici del marchio. (Whoopsee)
Trent'anni fa, il 27 marzo del 1995 veniva ucciso Maurizio Gucci. Per quel delitto sono stati condannati la moglie Patrizia Reggiani, come mandante, i tre esecutori materiali e Pina Auriemma, conosciuta come La Maga, per favoreggiamento. (TGR Lombardia)
L’erede della dinastia della moda freddato la mattina del 27 marzo 1995 nell’androne del suo ufficio. La verità emerse dopo due anni: a orchestrare l’agguato era stata l’ex moglie, Patrizia Reggiani. (Il Giornale Popolare)