Il tempo di Sorrentino

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Un film sul tempo e sul destino. Così Guè ha definito ‘Parthenope’ quando l’ha presentato con il regista (tutto vero). Ed è una recensione esattissima, perché dentro questa storia c’è sia il tempo della protagonista, una ragazza poi donna che attraversa la vita, sia quello del suo autore, che dopo ‘È stata la mano di Dio’ continua a chiudere i cerchi su sé stesso e a perseguire «un’idea di stupore e di futuro». (Rolling Stone Italia)

La notizia riportata su altri media

Un film che si sviluppa tra mito e contemporaneità e che esplora la complessità del mondo attraverso una prospettiva femminile. Dopo il debutto al Festival di Cannes, dove ha concorso per la Palma d’Oro, l'ultimo film di Paolo Sorrentino, Parthenope, è pronto a sbarcare nelle sale italiane. (La Gazzetta dello Sport)

Luisa Ranieri: “No ai ruoli sexy, mi spoglierei solo per Sorrentino. Luca Zingaretti mi sostiene sempre” L’attrice partenopea racconta di aver rifiutato ruoli da “bonona” e ricorda i problemi di timidezza agli esordi: “Penso di non essere all’altezza dei miei film” Luisa Ranieri si racconta. (Libero Magazine)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Parthenope è Jep Gambardella in bikini, Paolo Sorrentino torna al suo instancabile barocchismo

VIDEO | Qui per l’intervista integrale: OPINIONI | Parthenope, la recensione (The Hot Corn Italy)

Il film racconta il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. (OglioPoNews)

E lo fa stampandoci in faccia centinaia di particolari, primi piani, mezzi busti maliziosi, erotico patinati, talvolta perfino brassiani, di Celeste Dalla Porta. È lei Parthenope, doppio evocativo dell’umano depresso sorrentiniano, protagonista eponima nata nel 1950 in una villa straordinariamente decadente di Posillipo, tra carrozze d’oro, terrazzi a picco sul mare, tavolate borghesi con colli di camicia a punta e stirati. (Il Fatto Quotidiano)