Spioni, l'Antimafia sapeva tutto ma non ha fatto niente per anni
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La segnalazione, nel 2020, sui comportamenti anomali di Pasquale Strianofuignorata ai piani alti della procura nazionale Antimafia. È questo il nuovo colpo di scena nell’inchiesta sul presunto dossieraggio che ha coinvolto la superprocura Antiterrorismo voluta dal giudice Giovanni Falcone. La novità che arriva da Perugia, dove ieri era in corso l’udienza del Riesame per decidere sui domiciliari a Striano e Antonio Laudati, è un verbale di sommarie informazioni rese agli inquirenti umbri dall’ex procuratore aggiunto della Dna, Giovanni Russo, attuale capo del Dap, più volte sentito nella commissione parlamentare Antimafia sul caso dossier. (Liberoquotidiano.it)
Ne parlano anche altre fonti
“Non conosco le carte di cui sta parlando, ma conosco bene Federico Cafiero De Raho, che è stato un mastino dell’antimafia e ha dedicato la sua vita a questo. Se avesse avuto notizie di dossieraggi illegittimi e illeciti le avrebbe denunciate lui per primo, perché non avrebbe avuto nessun interesse a non farlo“. (LAPRESSE)
Un verbale di sommarie informazioni agli inquirenti di Perugia dall’ex aggiunto della Direzione nazionale antimafia, Giovanni Russo, in cui sostiene di avere segnalato già nel 2020 presunte "anomalie" nel comportamento del tenente della Guardia di finanza, Pasquale Striano, è stato depositato dalla procura nell’ambito dell’udienza davanti al Tribunale del riesame, che era chiamato a decidere sul ricorso dei magistrati contro la decisione del gip di respingere la richiesta di applicare i domiciliari all’ex sostituto procuratore della Dna, Antonio Laudati, e all’ufficiale delle fiamme gialle. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
LEGGI – Il trojan israeliano creato da ex 007 e poi venduto ai pm LEGGI – Spioni, la Lega punta agli atti dei pm: “Trovare i mandanti dei dossieraggi” Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia, oggi senatore M5S e vicepresidente della Commissione antimafia, sarà presto sentito dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone. (Il Fatto Quotidiano)
Finora l'ex pubblico ministero Antonio Laudati e il tenente della Guardia di finanza Pasquale Striano si sono sempre rifiutati di rispondere alle domande dei pm che li accusano di avere impiantato una macchina da dossier all'interno della Procura nazionale antimafia (il Giornale)
Quattro anni prima dello scandalo che ha trav… (la Repubblica)
È tutto in un memoriale, non firmato né protocollato, indirizzato ai vertici della Dna. Un documento di cui l'ex numero due della Direzione nazionale antimafia Giovanni Russo (oggi al Dap) avrebbe riconosciuto la paternità davanti ai pm di Perugia Raffaele Cantone e Laura Reale, che da mesi chiedono l'arresto del tenente Pasquale Striano. (il Giornale)