Quincy Jones, addio al genio che costruiva il suono delle star
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Addio grande burattinaio, manovratore eccellente, domatore di intoccabili mostri sacri come Miles Davis, Frank Sinatra e Michael Jackson. L’unico di cui si fidavano tutti, a cui ogni artista avrebbe affidato senza esitare la sua carriera. Di certo era il solo al mondo a poter gestire con autorità, in una manciata di ore, la più grande assemblea musicale mai concepita nella storia della musica pop… (la Repubblica)
Su altri giornali
Mariah Carey ha pubblicato sui social queste parole: "Una leggenda, un titano, un mentore. Hai dato al mondo, e a me, tanti momenti memorabili che saranno sempre preziosi". Il grande produttore Quincy Jones è scomparso il 3 novembre e il mondo dello spettacolo lo piange e ricorda il suo talento. (Radio Monte Carlo)
Intanto era impossibile definirlo. Ma tutti, e anche chi scrive, si sono scoperti costretti dallo spazio esiguo o dall'inevitabile ignoranza a raccontare solo in parte la sua traversata artistica. (il Giornale)
è stato un arrangiatore, direttore d’orchestra, produttore discografico, compositore, trombettista e attivista statunitense che ha lasciato di sé una testimonianza straordinaria, conquistando qualcosa come 26 “Grammy awards”. (Cremona Sera)
Jamie Foxx ha reso omaggio al compianto Quincy Jones a pochi giorni dalla sua morte, all'età di 91 anni. La star di The Burial ha pubblicato un messaggio su Instagram ringraziandolo per il suo lavoro e soprattutto per il modo in cui ha accolto la sorella DeOndra Dixon, nata con la sindrome di Down e scomparsa nel 2020. (Movieplayer)
"Scusi, lei pensa di lavorare con un artista normale?" Davanti all’impertinenza della domanda, Quincy Jones contrasse il baffo, aggrottò la fronte, per poi spiegare all’incauto interlocutore di aver toccato assieme a Michael Jackson vette che non saranno più raggiunte, facendo cadere i confini culturali che fino ad allora avevano dominato le cose della musica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Come secondo nome gli avevano messo «Delight», Delizia, e Quincy Jones ne avrà fatto inconsciamente tesoro, avendo passato la sua lunga vita di maestro del jazz e vincitore di 28 premi Grammy a fornire gioiose sorprese a tutti coloro che gli si avvicinavano per una collaborazione, un aiuto, uno spartito, una produzione che trasformasse un talento in una stella come accadde con Michael Jackson (La Stampa)