Gaza: dove è la comunità internazionale?
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese si celebra il 29 novembre da quasi 50 anni. Sin dalla sua istituzione da parte delle Nazioni Unite nel 1977, la Giornata serve come promemoria globale dei diritti inalienabili del popolo palestinese, nonché della continua speranza di una risoluzione pacifica all’instabilità che perdura da decenni. Questa speranza include la possibilità della soluzione dei due Stati, per la quale anche Papa Francesco ha più volte ribadito il suo sostegno, anche di recente durante l’udienza generale del 22 novembre, in cui ha sottolineato l'importanza e l'urgenza del dialogo e del riconoscimento tra israeliani e palestinesi (L'Osservatore Romano)
Ne parlano anche altri media
L'agenzia delle Nazioni Unite per i palestinesi ha annunciato di aver sospeso la consegna degli aiuti attraverso il valico di Kerem Shalom, tra Israele e Gaza, a causa dei saccheggi da parte di bande armate nella Striscia. (Sky Tg24 )
A causa delle forti piogge che da giorni stanno colpendo Gaza, circa 235.000 minori si trovano ad affrontare un rischio crescente di malattie. (Save the Children Italia)
Città del Vaticano La Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese si celebra il 29 novembre da quasi cinquant'anni. Questa speranza include la possibilità della soluzione dei due Stati, per la quale anche Papa Francesco ha più volte ribadito il suo sostegno, anche di recente durante l’udienza generale del 22 novembre, in cui ha sottolineato l'importanza e l'urgenza del dialogo e del riconoscimento tra israeliani e palestinesi (Vatican News - Italiano)
La consegna degli aiuti umanitari non deve mai essere pericolosa o trasformarsi in un calvario«, ha scritto Lazzarini. »Questa difficile decisione giunge in un momento in cui la fame sta rapidamente aumentando. (Corriere del Ticino)
Lo riferisce la Wafa, spiegando che l'attacco ha colpito un edificio residenziale nella zona di Tel al-Zaatar, che ospitava famiglie sfollate. Secondo l'agenzia palestinese, ci sarebbero persone sotto le macerie. (la Repubblica)
«Due mesi fa, la mia famiglia ha aperto la prima mensa per i poveri a Beit Lahiya, la mia città natale nel nord di Gaza. Servivamo un semplice stufato di verdure – una rivisitazione di ricette tradizionali gazawi come la fogaiyya e la sumagiyya – fatto con qualsiasi verdura su cui riuscivamo a mettere le mani. (il manifesto)