Betlemme senza luci, il Natale nell'ombra del conflitto

25/12/2024 ESTERI

Betlemme, la città della Natività, quest'anno si presenta senza luci, senza colori e senza suoni. La Basilica della Natività è vuota, e i pochi fedeli presenti non fanno la fila per inginocchiarsi sulla stella della grotta, luogo della nascita di Gesù. Questo scenario desolante riporta alla mente il Natale del 1995, quando l'esercito israeliano lasciò Betlemme il 21 dicembre, e tre giorni dopo la città passò sotto la gestione e il controllo militare dell'Autorità nazionale palestinese.

Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha descritto il 2024 come un anno faticoso, segnato da lacrime, sangue, sofferenza, speranze spesso deluse e progetti infranti di pace e giustizia. Nell'omelia per la Messa della Notte di Natale, pronunciata il 24 dicembre a Betlemme, il porporato ha evidenziato una spiacevole sensazione di inutilità delle parole, anche quelle della fede, di fronte alla durezza della realtà e alla sofferenza che pare non voler finire.

Il racconto di Natale di Nizar Lama, da Betlemme, esprime un sentimento profondo condiviso da molti: "Vorrei stanotte dare voce a un sentimento profondo che credo proviamo tutti e che trova eco nel Vangelo appena proclamato: 'perché non c'era posto per loro' (Lc 2,7). Come per Maria e Giuseppe, anche per noi, oggi qui, sembra che non ci sia posto per il Natale. Siamo tutti presi, da troppi giorni, dalla dolorosa, triste sensazione che non ci sia posto, quest'anno, per quella gioia e quella pace che in questa notte santa, proprio a pochi metri da qui, gli angeli annunciarono ai pastori di Betlemme".

Nonostante tutto, centinaia di persone hanno partecipato alla Messa di Natale di mezzanotte a Betlemme, in Cisgiordania, officiata dal leader della Chiesa cattolica in Terra Santa, il cardinale Pierbattista Pizzaballa. La città ha celebrato un'altra cupa vigilia nel tradizionale luogo di nascita di Gesù, all'ombra del conflitto a Gaza