Crisi di Governo: la Germania pronta a scuotere l’Europa!
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Precipitazione Anticipata delle Elezioni in Germania Non è passato molto tempo prima che la mia intuizione sul rischio di elezioni anticipate in Germania si materializzasse. Questa è la potenza del pensiero catastrofico. E quasi a suggellare questa mia previsione, in sole 24 ore, una serie di indicatori contrarian hanno iniziato a circolare nel panorama politico e nei mercati, segnalando una situazione in rapido deterioramento. (ComplianceJournal.it)
La notizia riportata su altre testate
Olaf Scholz ieri ha parlato al Bundestag per annunciare quel che in parte aveva già detto alla tv, domenica sera, e non è un buon segno. In Germania, fino a ieri, la politica non si faceva negli studi televisivi. (Italia Oggi)
E l’impressione è che non gli dispiaccia. BERLINO – Dall’alto dei suoi quasi due metri, Friedrich Merz intimorisce. (la Repubblica)
Olaf Scholz deve cedere: il cancelliere si presenterà al Bundestag per incassare il voto di sfiducia al suo Governo il 16 dicembre. Le pressioni su Scholz sono troppo forti per permettergli di rispettare il programma che aveva indicato il 6 novembre, quando ha aperto la crisi della coalizione semaforo, silurando il ministro delle Finanze e leader dei Liberali, Christian Lindner. (Il Sole 24 ORE)
A questa tattica temporeggiatrice si sono opposti i popolari, principale gruppo di opposizione forte del 33% delle preferenze, con una sintesi efficace di forza e apertura. Il cancelliere più impopolare della storia tedesca ha fatto marcia indietro dalla scadenza inizialmente prevista a fine marzo. (il Giornale)
«La Germania paga due grandi errori, l’ideologia green e l’immigrazione di massa». (Italia Oggi)
Sono passate appena poche ore dall’accordo bipartisan sulla questione di fiducia e il voto anticipato a fine febbraio ma al Bundestag va già in scena il primo giorno della campagna elettorale. Dai banchi di maggioranza e opposizione, e perfino all’interno del nuovo mini governo rosso-verde guidato dal cancelliere Olaf Scholz, lo scontro è ormai senza regole nonché tutti contro tutti. (il manifesto)