Federico Cinà, il talento cresciuto nel box di Roberta Vinci che insegue Sinner e Musetti
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Un regalo più bello, Federico, non poteva farlo a papà Francesco. A Miami, nel giorno della festa del papà, Federico Cinà Jr, classe 2007, ha scritto una pagina di storia del tennis italiano, diventando il secondo tennista minorenne del nostro Paese a vincere all’esordio assoluto in un Masters 1000. Il primo, come molti ricorderanno, era stato Jannik Sinner, che nel 2019, a Roma, aveva stupito il mondo con la sua precocità. La vita, a volte, riserva coincidenze curiose: nel 2015, infatti, papà Francesco era seduto su un seggiolino a Flushing Meadows, a 2000 km di distanza, mentre un’altra sua allieva, Roberta Vinci, compiva un’impresa destinata a rimanere negli annali dello sport italiano, battendo Serena Williams in semifinale agli US Open.
Federico Cinà, nato a Palermo e cresciuto tra racchette e campi da tennis, ha sconfitto l’argentino Francisco Comesana con un doppio 7-6 in poco meno di due ore di gioco, dimostrando non solo talento, ma anche una maturità sorprendente per la sua età. Nonostante un fastidio alla coscia sinistra negli ultimi game, il 17enne ha mantenuto la concentrazione, chiudendo il match senza concedere spazio all’avversario. Al secondo turno lo attende Grigor Dimitrov, un avversario di tutt’altra esperienza, ma Cinà ha già dimostrato di saper gestire la pressione.
Il suo percorso, del resto, è stato segnato fin dall’inizio da una passione viscerale per il tennis. A soli 11 mesi, Federico colpiva oggetti con pentole e bottiglie, mentre a tre anni aveva già in mano una racchetta. Soprannominato “Pallino” per la sua precisione, ha viaggiato fin da piccolo con il padre, allenatore e mentore, nei campi più prestigiosi del mondo, respirando un’atmosfera che ha contribuito a forgiare il suo carattere e la sua ambizione.
Con questa vittoria, Cinà è entrato in un club esclusivo: è il primo tennista nato nel 2007 a vincere un match in un Masters 1000 e il quarto italiano, tra quelli attualmente in top 100, ad aver vinto all’esordio nel circuito maggiore. Un traguardo che lo avvicina a nomi come Sinner e Lorenzo Musetti, con i quali condivide non solo l’età, ma anche la determinazione a emergere in un panorama sempre più competitivo.
Il rapporto con il padre Francesco, che lo ha seguito fin dai primi passi, è un elemento centrale nella sua crescita. Non è un caso che la vittoria a Miami sia arrivata proprio nel giorno della festa del papà, un dettaglio che aggiunge un tocco di poesia a una carriera appena iniziata. Federico, che ha sempre ammirato Novak Djokovic per la sua mentalità e il suo approccio al gioco, sembra avere le idee chiare: il tennis è la sua strada, e questa è solo la prima di molte tappe.