Italia: arriva il governo Draghi ma non saranno rose e fiori

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Sputnik Italia ESTERI

Non sono mancate le sorprese, dal momento che le aspettative della vigilia sono state soltanto in parte rispettate.

Mancano ancora i Viceministri e i Sottosegretari, che saranno designati soltanto una volta che il Governo Draghi abbia ottenuto la fiducia del Parlamento, in ogni caso in tempi brevi, per consentire all’esecutivo di iniziare ad operare.

Il leader di Italia Viva ha certamente scontato una serie di veti, fatti valere nei suoi confronti dalle vittime del suo voltafaccia di gennaio. (Sputnik Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Cosa sta infatti succedendo nello scenario politico italiano? Quello di vedere se effettivamente politiche neokeynesiane, fondate su investimenti pubblici, possano effettivamente sortire gli effetti che questa scuola di pensiero ipotizza. (Proiezioni di Borsa)

Mario Draghi non ha ancora terminato di scrivere il discorso che leggerà mercoledì e giovedì in Parlamento ma i partiti hanno già cominciato a fare la rumba attorno al governo di cui essi stessi fanno parte. (L'Eco di Bergamo)

E arriviamo alla terza ragione dei problemi all’orizzonte del governo Draghi. In fin dei conti, lo pensava già Rousseau (non la piattaforma, sia chiaro), uno che di società se ne intendeva (Tuscia Web)

Sta a Draghi, già dal discorso programmatico di domani, indicare un punto di mediazione tra gli strattonamenti in direzione opposta. Rischia di diventare un frastuono assordante e nefasto per l’esecutivo ora che a quella maggioranza si è aggiunta anche un’ampia parte dell’opposizione (Quotidiano.net)

Quello che è emerso è un sostanziale accordo, con evidenze sul fatto che abbiamo già assistito a “un esordio più positivo del previsto”, visto l’ampio sostegno politico raccolto nei due giri di consultazioni terminati la scorsa settimana. (Money.it)

Draghi lavora a Palazzo Chigi, dove viene visto entrare il ministro per l'innovazione tecnologica Vittorio Colao oltre al capo della Polizia Franco Gabrielli. L'invito al silenzio rivolto in Cdm dal presidente del Consiglio mirava proprio a sminare possibili polemiche prima del voto di fiducia. (Il Giorno)