Minacce a Travaglio e Lucarelli, l'incontro in carcere tra Chico Forti e il suo avvocato: «È affranto e smarrito»

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È «caduto dalle nuvole» Enrico “Chico” Forti, condannato all’ergastolo per omicidio 24 anni fa in Florida e tornato in Italia a maggio dopo che gli Stati Uniti e il governo Meloni hanno concordato l’estradizione, quando questa mattina ha saputo che la Procura di Verona ha aperto un fascicolo a modello 45, senza indagati né reati ipotizzati, per quanto riferito da un compagno di carcere. Il recluso ha raccontato al Garante dei detenuti che Forti gli avrebbe chiesto di «mettere a tacere» Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona in cambio di «futuri favori» quando sarà libero e potrebbe essere candidato con il centrodestra. (Open)

Su altre testate

Chico Forti, Tajani: “Sono garantista, non commento un articolo di giornale" 05 luglio 2024 (Il Sole 24 ORE)

"Ora la vicenda andrà approfondita, ma Chico Forti è caduto dalle nuvole nell'apprendere quanto riportato oggi dalla stampa", ha aggiunto Radice commentando il fascicolo aperto dalla Procura scaligera. (Tiscali Notizie)

Lo afferma in una dichiarazione ufficiale all'ANSA l'avvocato di Forti, Andrea Radice. "Chico Forti smentisce nel modo più assoluto le notizie apparse su organi di stampa nelle quali qualcuno lo accuserebbe di aver richiesto interventi in relazione ad articoli contro la sua persona". (Il Messaggero Veneto)

Chico Forti, Tajani: “Sono garantista, non commento un articolo di giornale"

Interrogazione al ministro Nordio, richiesta di spiegazioni alla premier Giorgia Meloni, imbarazzo nella maggioranza. Tutto il centrosinistra chiede al governo di usare “parole chiare”. (Il Fatto Quotidiano)

Sulla vicenda indaga la Procura di Verona (LAPRESSE)

Verosimile perché è stata ormai pericolosamente sdoganata la insofferenza verso le voci libere, verso il giornalismo investigativo. La destra meloniana, degna erede del Berlusconi-bulgaro che ottiene l’epurazione di Biagi, Santoro e Luttazzi, continua a colpire la legittimazione stessa del giornalismo-giornalismo: ha cominciato la Colosimo, Presidente della Commissione Antimafia, portando in audizione il direttore di Domani, Fittipaldi, e domandandogli se fosse moralmente lecito pubblicare informazioni non note, ma vere e di rilevanza pubblica (nella fattispecie i compensi ricevuti da Crosetto prima di diventare ministro). (Il Fatto Quotidiano)