Unifil ha tradito il suo mandato: errore non riportare a casa i nostri soldati

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Nicola Porro INTERNO

L’inevitabile è accaduto. Colpi di carri armati israeliani verso il quartier generale di Unifil a Naqura, nel sud del Libano. Due caschi blu – non italiani – leggermente feriti. La veemente reazione italiana Tra i governi dei Paesi che prestano i loro contingenti alla missione Onu, il governo italiano è quello che ha reagito più tempestivamente e veementemente nei confronti di Israele, seguito poi dagli altri. (Nicola Porro)

Ne parlano anche altri giornali

In una telefonata con Benjamin Netanyahu, Joe Biden "ha sottolineato la necessità di un accordo diplomatico per far tornare in sicurezza sia i civili libanesi che quelli israeliani alle loro case su entrambi i lati della Linea Blu", e "ha affermato il diritto di Israele a proteggere i suoi cittadini da Hezbollah, che ha lanciato migliaia di missili e razzi in Israele solo nell'ultimo anno, sottolineando al contempo la necessità di ridurre al minimo i danni ai civili, in particolare nelle aree densamente popolate di Beirut". (La Stampa)

L’Idf ha preso di mira la missione Unifil nel quartier generale a Naqura, dove sono rimasti feriti due militari indonesiani, e le due basi italiane 1-31 e 1-32A, danneggiando veicoli, telecamere e sistemi di comunicazione. (Sky Tg24 )

È appena tornato da una missione in Argentina, ed è già impegnato su tre fronti Antonio Tajani. Da vicepremier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia deve intervenire su governo, scenario internazionale bollente e manovra. (Corriere Roma)

Attacco ai caschi blu: I tank israeliani sparano sulle basi degli italiani

Che a rigore dovrebbe essere chiamata Unifl-2, perché subentrò a una missione precedente che fu un clamoroso fallimento. Questo ruolo non va mai perso di vista perché furono gli italiani a essere richiesti espressamente dopo l’invasione israeliana del 2006 (anche allora avrebbero dovuto sradicare Hezbollah dalla terra). (La Stampa)

Il «chiarimento» dell’Idf: «Avevamo avvertito di rimanere in spazi protetti».«Non esiste la giustificazione di dire che le forze armate israeliane avevano avvisato l’Unifil che alcune delle basi dovevano essere lasciate. (La Verità)

BEIRUT – Il sole è già alto in cielo quando un primo attacco colpisce il punto di osservazione n.12, la torretta di avvistamento più avanzata gestita dalla missione Onu Unifil nel sud del Libano, al confine con Israele (la Repubblica)