L'aggressione, la morte dell'autista: cos'è successo alla troupe del Tg3

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Avvenire ESTERI

Ansa Le grida, il tentativo di rompere la telecamera, l’aggressione ai danni della troupe del Tg3, l’inviata Lucia Goracci e l'operatore Marco Nicois. E la morte per infarto dell’autista, Ahmad Akil Hamzeh, che li guidava. È la stessa inviata Rai a raccontare le fasi concitate dell’aggressione in Libano chiarendo che non si trattava di miliziani di Hezbollah né di uomini armati. «Hezbollah non c’entra nulla, è stato uno sfogo senza alcun risvolto politico, frutto della tensione diffusa tra la popolazione delle aree sotto attacco». (Avvenire)

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Font +: Stampa Adnkronos (OKMugello - News dal Mugello)

Il leader era responsabile del trasferimento di armi dall'Iran e della loro distribuzione alle varie unità del gruppo armato. L'esercito israeliano nel frattempo ha dispiegato una quarta divisione portando così la sua presenza militare a 15mila uomini: scatta l'operazione nel Sud-Ovest del Libano (AGI - Agenzia Italia)

L’inviata – nell’audio pubblicato dall’Ansa – sottolinea come la loro presenza fosse stata segnalata e la troupe stesse riprendendo il viaggio “senza problemi, la gente ci parlava”. (Il Fatto Quotidiano)

Chi è Lucia Goracci, la giornalista aggredita in Libano con la troupe del Tg3

Come ricostruito dall’inviata Lucia Goracci nell’edizione delle 12, il fixer aveva segnalato a Hezbollah la presenza dei giornalisti nell’area, ma questo non è bastato. Prima un uomo armato e poi un gruppetto di persone si sono avvicinate alla troupe e l’hanno minacciata. (il Giornale)

I dettagli dell'aggressione sono ancora da chiarire. (Corriere del Ticino)

Da anni inviata per la Rai, tra Stati Uniti e Medio Oriente, la sua carriera è stata particolarmente intensa e ricca di riconoscimenti. (Fanpage.it)