Xiaomi, terzo trimestre sopra le attese ma segmento auto ancora in perdita
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Il colosso cinese della tecnologia Xiaomi ha chiuso il terzo trimestre del 2024 con un fatturato totale di 92,5 miliardi di yuan, in aumento del 30,5% anno su anno (superando una stima di consenso LSEG di 91,1 miliardi di yuan)Il fatturato del segmento smartphone x AIoT ha raggiunto 82,8 miliardi di yuan, in aumento del 16,8% anno su anno; il fatturato del segmento smart Electric Vehicle (EV) e altre nuove iniziative ha raggiunto 9,7 miliardi di yuan. (LA STAMPA Finanza)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La Su7 sta conquistando rapidamente quote di mercato a Tesla e BYD nel più grande mercato automobilistico mondiale. Il suo successo è dovuto in parte al prezzo competitivo di 215.900 yuan (circa 28.000 euro) e all'avanzata dotazione tecnologica. (Tom's Hardware Italia)
L’unità di Xiaomi dedicata alle auto elettriche ha riportato una perdita rettificata di 1,5 miliardi di yuan per il trimestre, con un margine di profitto lordo del 17,1%. Questo, se vogliamo, è il solo neo di una trimestrale altrimenti positiva trainata dal core business del colosso nipponico: le vendite dei suoi device. (StartupItalia)
Per la chiusura del 2024, Xiaomi infatti pensa ora ad un obiettivo di 130.000 unità consegnate, ennesimo incremento dopo il rialzo a 120.000 unità. (HDmotori)
Xiaomi, il gigante cinese dell'elettronica, ha fatto un ingresso trionfale nel settore delle auto elettriche con la SU7, una berlina che sta rapidamente conquistando il mercato. Un successo che testimonia la capacità di Xiaomi di competere in un settore complesso come quello automotive. (Virgilio)
Ma l’esordio è clamoroso, visto che sono stati già prodotti 100.000 esemplari in 230 giorni, tanti quanti ne sono seguiti dal lancio della vettura. (Autoappassionati.it)
La Xiaomi Su7 è un grande successo, lo si è capito da subito: quando si sono aperti gli ordini, ad aprile, ne ha ottenuti 50 mila nei primi 27 minuti e 90 mila in 24 ore. E il trend positivo è continuato nei mesi successivi. (Corriere della Sera)