Sardegna, assedio a Todde e tensioni tra Pd e M5S. Ma nessuno vuole il voto
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Sotto i riflettori il canovaccio, quello più scontato di qualunque altro, è andato in scena sin dal primo giorno. Il Campo largo - dai Cinque Stelle al Pd - ha gonfiato il petto, schierandosi al fianco di Alessandra Todde, la presidente della Regione Sardegna ora in bilico per essere stata dichiarata decaduta dalla Corte d’appello di Cagliari, a causa di un presunto pasticcio sulle spese elettorali sostenute un anno fa. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
«Io penso che la Sardegna in questa congiuntura abbia bisogno di un presidente e di una Giunta nel pieno delle sue funzioni, con una certezza di durata che le consenta di lavorare nel pieno delle sue funzioni. (il Giornale)
Da giorni la maggioranza è impegnata nello studio del caso, a stretto contatto con un pool di consulenti legali sardi e non solo. (L'Unione Sarda.it)
I tempi non saranno brevi. Tutto è legato al ricorso che la presidente della regione Sardegna presenterà nelle prossime settimane (dalla data della notifica della decisione del Collegio di garanzia non possono passare più di 90 giorni). (il manifesto)
È un pasticciaccio brutto quello che sta accadendo in Sardegna. Lo si può derubricare a semplice errore contabile e svista burocratica ma - pur senza caricare di astio e di rivalsa politica i fatti, come sta facendo la destra - non tornano i conti. (la Repubblica)