Il rapporto choc: «Nei Cpr italiani trattamenti inumani e torture»

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Il Dubbio INTERNO

Un rapporto drammatico, quello del Comitato per la prevenzione della tortura (Cpt), che getta una luce cruda sulle condizioni vissute dai cittadini stranieri trattenuti nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) in Italia. La visita ad hoc condotta nel 2024 ha rivelato una realtà che non solo solleva gravi dubbi sul rispetto dei diritti umani, ma chiama a un’azione urgente per restituire dignità e umanità a chi si trova privato della libertà in questi centri. (Il Dubbio)

Su altri giornali

Ll Cpt, organoanti-tortura del Consiglio d’Europa, boccia i centri di permanenza per i rimpatri in Italia, definendoli “non idonei” ne critica la gestione e le condizioni di vita dei migranti trattenuti. (Il Fatto Quotidiano)

Ho visitato più volte il CPR di Palazzo San Gervasio e ho sempre considerato quel centro inadatto a ospitare persone al suo interno e non ho mai nascosto le mie impressioni, definendolo pubblicamente qualcosa che assomiglia più a un canile. (Sassilive.it)

Domenica 15 dicembre 2024 – “È di ieri la notizia del rapporto choc del Consiglio d’Europa sui Cpr italiani a seguito della visita avvenuta nell’aprile scorso. (Ufficio Stampa Basilicata)

“Migranti maltrattati dalla polizia”. Ecco tutte le bufale del report dell’Europa

I centri di permanenza e rimpatrio (Cpr) italiani così non vanno. La sfilza di violazioni e inadempienze delle strutture esistenti, così come il richiamo all’Italia a cambiare linea, arrivano dal Consiglio d’Europa, organizzazione internazionale con sede a Strasburgo di cui fanno parte 46 Stati, il cui scopo è quello di promuovere diritti umani e democrazia. (il manifesto)

Le accuse del Consiglio d’Europa (organismo che si occupa dei diritti umani, cosa diversa dal Consiglio europeo) all’Italia sono categoriche. Nell’ultimo rapporto formulato dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (Cpt) si fa ri… (la Repubblica)

Riflettori accesi sul trattamento e sulle condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo, ma anche sul dossier Albania, come testimoniato dalla richiesta alle autorità italiane di garantire che i cittadini stranieri trattenuti all’estero sotto la giurisdizione italiana ricevano condizioni di vita dignitose, siano trattati con rispetto e godano delle garanzie giuridiche fondamentali (informativa sui diritti, comunicazione del trattenimento a un terzo, accesso ad un avvocato e ad un medico). (Nicola Porro)