Male Ford e Volkswagen, Stellantis vicina all'obiettivo: chi vende più auto elettriche in Europa e quali aziende rischiano la multa Ue
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Nel 2025 scattano la sanzioni della Commissione europea per i produttori che non rispettano la riduzione delle emissioni di CO2. Solo Volvo ha già raggiunto i target C’è una scadenza che fa tremare le gambe alle case automobilistiche europee. E no, non si tratta del divieto di produrre nuove vetture a benzina e diesel a partire dal 2035. Ciò che davvero preoccupa i costruttori del Vecchio Continente non è tanto la sfida sul lungo periodo, ossia la transizione verso l’auto elettrica, ma le scadenze più prossime imposte dall’Unione europea. (Open)
Ne parlano anche altri giornali
La crisi dell'automotive europeo potrebbe essere una crisi di modello gestionale. (Agenda Digitale)
L’obiettivo 2025 sembra però essere particolarmente difficile da centrare, visto che i trend sulla vendita delle auto elettriche hanno fatto registrare un calo del 4,9% nell'ultimo anno, rispetto al 2023, e il non rispetto del vincolo Ue impone sanzioni alle case automobilistiche ribelli. (Italia Oggi)
Urso: “Il problema dell’automotive è nelle folli regole che l’Europa ha imposto alle proprie imprese al proprio lavoro. A Stellantis abbiamo chiesto che venga destinata all’Italia la nuova piattaforma produttiva dedicata alle vetture di piccola dimensione” (Energia Oltre)
Il primo problema è il 2025 con l'introduzione di nuove regole sulle emissioni molto più stringenti che le case automobilistiche rischiano di non rispettare con conseguenti multe pesantissime. (HDmotori)
«Abbiamo presentato un primo documento, un non-paper sottoposto a integrazioni, modifiche, aggiunte, per rendere raggiungibile l’obiettivo del 2035, che confermiamo, per rendere sostenibile il settore auto», ha aggiunto Urso, spiegando che «chiediamo che sia anticipata ai primi giorni del prossimo anno quella clausola di revisione già prevista per i veicoli leggeri nel 2026 e quella per i veicoli pesanti nel 2027. (Il Messaggero - Motori)
L’offerta risulta ancora troppo timida, scoraggiata anche dal contesto economico: stipendi al palo e carovita ulteriormente appesantito dall’inflazione. Le prime osservatrici sull’andamento del mercato dell’auto elettrica sono le concessionarie. (brescia.corriere.it)