Mafia, Giorgia Meloni: "Nemico dichiarato della democrazia, offesa alla dignità della nazione"

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Liberoquotidiano.it INTERNO

"Oggi è la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, un importante momento di riflessione per tutti noi": la premier Giorgia Meloni lo ha scritto sui social. Aggiungendo poi che "l'Italia e le sue Istituzioni si inchinano davanti al sacrificio di chi ha perso la vita per mano della criminalità organizzata: cittadini onesti, servitori dello Stato, persone innocenti cadute sotto i colpi vigliacchi di un giogo vile e spietato". (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altre testate

L’Unesco ha infatti istituito e promosso questa giornata culturale con l’intento di valorizzare questa forma di comunicazione così universale. Nella giornata di domani si svolgerà l’evento patrocinato dal Comune di Colleferro, che resta sempre vicino a questo tipo di iniziative culturali interessanti e significative: dalle ore 13 per circa una mezz’ora ci si potrà collegare in diretta Facebook direttamente dalla scuola media Leonardo Da Vinci. (Cronache Cittadine)

Parteciperà alla giornata anche il presidente dell’Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi che alle 11 leggerà i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Dal 1861 a oggi sono 1081 i nomi dell’elenco delle vittime innocenti delle mafie. (ANCI)

Una mafia sempre più armata e radicata nel territorio, ma capace di operare in modo discreto e sommerso. Questo il quadro inquietante emerso dalle audizioni della commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) a Messina, presieduta da Antonello Cracolici. (Economia Sicilia)

“Oggi è la giornata della memoria e dell’impegno proprio per lottare contro la retorica della memoria. “Ad aprire questo corteo ci sono centinaia e centinaia di familiari di vittime innocenti della violenza criminale mafiosa. (LAPRESSE)

“È il primo 21 marzo senza mio nonno Vincenzo e senza mia nonna Augusta. Sono qui per continuare a chiedere verità e giustizia per i miei zii, soprattutto perché l’omicidio di mia zia Ida è andato in prescrizione“. (Il Fatto Quotidiano)

Noi continuiamo a insistere che serve vigilare e che serve una risposta sociale". Serve rafforzare gli strumenti di prevenzione, altro che mettere la tagliola alle intercettazioni a 45 giorni, questo rischia di rendere più difficili le indagini su reati anche gravi, magari connessi a quelli di mafia (La Provincia di Cremona e Crema)