Da Pizzul a Bearzot, da Zoff a Capello: il Friuli terra di sportivi e di miti
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Cormons dista cinque chilometri da Mariano del Friuli, in bicicletta è un attimo. Gorizia sta a dieci minuti d’auto, si passa per Lucinico, alzando appena lo sguardo si tratteggia il profilo del Monte Calvario, che una collina è. Se poi da Cormons si scende seguendo la traccia di sud-ovest, in venti minuti scarsi si arriva ad Ajello del Friuli. Poco più in là c’è Pieris, due curve, tre rotonde, la statale e si arriva a Ruda. (La Gazzetta dello Sport)
Ne parlano anche altri media
«Se n’è andato un uomo vero, e non è poco». Dino Zoff sintetizza in queste poche ma efficaci parole il ritratto del suo amico Bruno Pizzul, scomparso all’alba di mercoledì 5 marzo. (Messaggero Veneto)
«Chi era Bruno Pizzul? Un autentico narratore, con un lessico manzoniano. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Parlava poco di calcio quando tornava a casa, si tuffava in piccole abitudini quotidiane ed era molto legato a Cormons, dove era tornato a vivere con la moglie Maria 10 anni fa”. (Virgilio)
Data pubblicazione 6 Marzo 2025 (Valsassinanews)
È il giorno dell'ultimo saluto a Bruno Pizzul, la voce che ha accompagnato generazioni di italiani attraverso le emozioni del calcio. (Il Vibonese)
PAVIA Nato a Udine l’8 marzo 1938, Bruno Pizzul è stato anche un calciatore: non era molto forte ma la sua altezza lo rendeva un elemento importante e un punto di riferimento sul terreno di gioco. Cominciò con la Cormonese, poi nella Pro Gorizia (La Provincia Pavese)