Né stupidità, né disinformazione, né rozzezza: cari giornaloni, ecco perché ha vinto Donald Trump
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La vittoria su tutta la linea di Donald Trump nelle recenti elezioni statunitensi ha mandato letteralmente in tilt il sistema mediatico dominante, anche detto mainstream. Detto sistema, proprio come nel 2016, si era speso pressoché integralmente per supportare la candidata democratica, ma il termine fu più orwellianamente impiegato, Kamala Harris. Di più, l’aveva data ampiamente in testa rispetto al suo avversario, proponendo la sua vittoria come cosa pressoché certa e indubitabile. (Radio Radio)
La notizia riportata su altri media
non ho nulla da ridire ma da ridere tanto. Vedi, è davvero buffo che giornalisti e giornali di tutto il mondo siano convinti di avere tale potere di influenzare le masse e il voto, quindi gli esiti delle elezioni politiche. (il Giornale)
Il giorno dopo la sconfitta di Kamala Harris e il trionfo di Donald Trump è tutto un fiorire di analisi che raccontano gli errori della candidata democratica e descrivono i cambiamenti dell’America profonda. (La Verità)
Ci credevano, ci credevano davvero. Tutti quei quotidiani che fra ieri e oggi hanno di colpo disconosciuto Kamala Harris, nei mesi passati avrebbero scommesso tutto sulla vice di Biden. Tanto che, dal giorno dell’annuncio della corsa alla Casa Bianca, non hanno fatto che incensarla mettendo in fila tutte le fantomatiche doti della ex procuratrice. (Liberoquotidiano.it)