Singh morto a Latina, Lollobrigida: “Non criminalizzare le imprese”. Ma in agricoltura oltre 1/4 dei lavoratori (230mila) risulta irregolare

Singh morto a Latina, Lollobrigida: “Non criminalizzare le imprese”. Ma in agricoltura oltre 1/4 dei lavoratori (230mila) risulta irregolare
Il Fatto Quotidiano INTERNO

Al termine dell’incontro con le aziende e i sindacati convocato dopo la morte del bracciante indiano Satnam Singh a Latina, il ministro Francesco Lollobrigida assicura che il governo si sta adoperando: “Nelle prossime ore potrebbero esserci modifiche su alcuni aspetti del Dl Agricoltura o emendamenti specifici che potranno essere presentati per velocizzare alcuni processi di correzione di rotta in vari ambiti, tra cui il caporalato“. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Non dopo quello che ho visto in anni di reportage dai luoghi di sfruttamento italiani. Siamo noi italiani ad accettare e alimentare lo sfruttamento, ed è per questo che poi a volte quelli come Satnam Singh muoiono. (La Stampa)

Daniele Dell'Orco 21 giugno 2024 (Liberoquotidiano.it)

Bracciante morto a Latina, oggi sciopero e corteo dei sindacati 22 giugno 2024 (Il Sole 24 ORE)

"La morte di Singh è una vergogna. Leggi contro caporalato insufficienti". Intervista a Yvan Sagnet, presidente di No Cap

ROMA — Satnam Singh, ucciso dalle macchine e dall’uomo, era un “invisibile” per la statistica. Un lavoratore due volte fantasma: al nero e senza permesso di soggiorno. Ora che finirà nel conto dei morti sul lavoro, l’Italia si chiede quanti come lui. (la Repubblica)

Parla Luigi Antonetti, segretario della provincia dell’Aquila della Federazione Lavoratori Agro industria (FLAI): “Sappiamo per certo che i lavoratori hanno paura di rivolgersi al sindacato. (Il Capoluogo)

«Quello che è successo, la tragedia che ha colpito questo lavoratore è immane, indegna di un Paese come il nostro». «Fare morire un ragazzo giovanissimo in questo modo, con un braccio tagliato, è una vergogna», dice al Gambero Rosso Yvan Sagnet attivista e scrittore camerunense, da anni in prima linea tramite l’associazione No Cap, della quale è presidente, nella lotta allo sfruttamento e al lavoro in nero nel settore agroalimentare. (Gambero Rosso)