Borsa chiusura 11 luglio: le banche frenano Piazza Affari, il Big Tech manda in rosso il Nasdaq

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FIRSTonline ECONOMIA

La frenata dell’inflazione Usa che lascia pensare a una prima riduzione dei tassi Fed in autunno non scalda i mercati. In Europa però la Borsa di Parigi risorge. In netto ribasso l’high tech americano L’inflazione degli Stati Uniti frena a sorpresa nel mese di giugno (+3% annuo) e scattano le prese di profitto sugli indici Usa che hanno più guadagnato nelle ultime settimane: S&P 500 (-0,78%) e Nasdaq (-1,72%), su diffuse vendite tra le big tech (FIRSTonline)

La notizia riportata su altri media

Allo stesso tempo, anche l'inflazione core, che esclude le componenti volatili di prodotti alimentari ed energia, ha subito un rallentamento, scendendo al 3,3% dal 3,4% di maggio. A giugno l'indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1% rispetto al mese precedente - primo calo mensile dal lontano maggio 2020 - mentre la variazione annua è di +3% dal 3,3% precedente. (il Giornale)

Questa settimana sono stati pubblicati alcuni dati importanti. In particolare, quelli riguardo l’inflazione, che sono stati migliori del previsto per luglio negli Stati Uniti. L’inflazione generale è scesa al 3% su base annua, leggermente inferiore alle previsioni. (Moneyfarm)

Gli analisti prevedono un taglio a settembre, seguito da due sforbiciate a dicembre e gennaio. Il presidente della Fed Jerome Powell ha evidenziato nei giorni scorsi le minori pressioni sui prezzi dal mercato del lavoro (Milano Finanza)

Mercati in fermento: focus settimana su tassi e trimestrali

Microsoft Lam Research (LA STAMPA Finanza)

Alle ore 17.25 il Dow Jones era in rialzo dello 0,1% a 39.794 punti, mentre l’S&P500 perdeva lo 0,6% a 5.600 punti, dopo aver fissato il nuovo massimo storico di 5.642 punti. I principali indici azionari statunitensi registrano variazioni miste, dopo i dati sull'inflazione negli Stati Uniti relativi al mese di giugno 2024. (SoldiOnline.it)

Un dato che, unito all’aumento del tasso di disoccupazione, potrebbe dare ai policymaker una valida ragione per procedere con il tanto sospirato taglio dei tassi, anche se verosimilmente dovremo aspettare la riunione di settembre. (QuiFinanza)