Autonomia differenziata, la Corte Costituzionale mette 12 paletti: «Serve solidarietà»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Sette punti della legge Calderoli sono incostituzionali. E altri cinque vanno letti in modo «costituzionalmente orientato». La Corte costituzionale con la decisione presa ieri smonta in gran parte l'impianto attuativo dell'autonomia differenziata, senza però cancellarlo del tutto, accogliendo quindi parzialmente i ricorsi di quattro Regioni: Campania, Puglia, Toscana e Sardegna. Dopo i dodici interventi, quel che resta della Calderoli diventa inapplicabile per cui, spiega la Corte, spetta al Parlamento «colmare i vuoti» e nel frattempo, è lecito prevedere, cade il referendum abrogativo della legge Calderoli perché non avrebbe senso la consultazione popolare su una norma che tocca a Camera e Senato riscrivere. (ilmattino.it)
La notizia riportata su altri media
«No, per niente. Mettiamola così: il semaforo è verde, ma ci sono anche degli arancioni. Roberto Calderoli è soddisfatto. Anzi, di più: «È un passaggio storico. La Consulta ha certificato che la legge sull'autonomia differenziata non è incostituzionale. (il Giornale)
Inviato a Perugia. Alle 18 le bandiere sventolano nell’auditorium San Francesco di Perugia, chiesa duecentesca sconsacrata e riempita per il comizio finale dei leader del centrodestra in Umbria. (Il Fatto Quotidiano)
Corruccia i volti dei leader seduti in prima fila nell’auditorium di San Francesco al Prato. Stampa invece un sorriso sul volto di Elly Schlein e Giuseppe Conte. (ilmessaggero.it)
Una bandiera per la Lega, sostenuta dall'intera maggioranza, con l'obiettivo di consentire alle Regioni di richiedere «ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia». (il Giornale)
Ma se i primi ora si trovano in mezzo al guado referendario (si farà oppure no?), i secondi si appoggiano a comprensibilissime ragioni tattiche. Tutti cantano vittoria: i contrari all’autonomia perché in effetti hanno visto molte delle loro ragioni riconosciute dalla Consulta; i sostenitori, invece, perché comunque la riforma è almeno in parte sopravvissuta al giudizio costituzionale. (il manifesto)
Nessuna bocciatura in toto della legge sulla autonomia differenziata delle Regioni, come chiedeva anche la Toscana, ma alcuni punti della normativa voluta da Calderoli dovranno essere riscritti dal Parlamento (Corriere Fiorentino)