Con l’esercito libanese tra le macerie di Marjayoun: «Non saremo più bombardati»

Con l’esercito libanese tra le macerie di Marjayoun: «Non saremo più bombardati»
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La Stampa ESTERI

MARJAYOUN (LIBANO). Nel centro di Marjayoun, una città nel sud del Libano, si aggirano alcune persone. La maggior parte delle saracinesche è abbassata. Soltanto un piccolo supermercato accoglie qualche cliente. Ogni dieci minuti nella rotatoria appaiono alcuni veicoli militari, a uno a uno. «C’è soltanto l’esercito, nessun altro» esclama un signore. A differenza di altre località del sud del Liba… (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Israele spara su Hezbollah nella zona vietata al sud del Libano. Messaggio di Netanhayu ai miliziani: "Se salta, guerra a tutto campo". (Sky Tg24 )

Solo i danni alle abitazioni in Libano sono stati stimati dalla Banca Mondiale in almeno 2,8 miliardi di dollari, con 99.000 casi di abitazioni parzialmente o totalmente distrutte. (Panorama)

A cura di Davide Falcioni Già in bilico il cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah: multiple violazioni della tregua in Libano Dopo appena due giorni la tregua tra Israele ed Hezbollah in Libano vacilla già pericolosamente. (Fanpage.it)

Libano, l’altolà di Israele ai civili: «Aspettate a tornare»

Ma il primo ministro Benjamin Netanyahu pone condizioni. Dopo l'avvio della tregua in Libano, Israele non chiude le porte a una possibilità anche per Gaza. (Tiscali Notizie)

A 24 ore dallo stop alle armi, Israele ha denunciato la presenza di «forze sospette» in diverse zone del sud del Paese. Con questa giustificazione, l'Esercito israeliano (Idf) ha colpito tre città lungo il confine, ferendo due persone, e hanno effettuato un raid contro un deposito di armi di Hezbollah nel Libano meridionale, spiegando che qui erano dispiegati razzi a medio raggio ed «è stata registrata attività di stampo terrorista». (il Giornale)

L’Idf ha cercato di regolare i conti con Hezbollah fino all’ultimo, colpendo i depositi e le basi del Partito di Dio dalla capitale fino al sud. Un sospiro di sollievo per il mondo e per Beirut, che ieri, alle prime luci dell’alba, si è risvegliata nel silenzio assordante del cessate il fuoco dopo una giornata in cui sono piovute centinaia di bombe. (ilmessaggero.it)