Cpi, Tajani: Netanyahu? Linea governo è quella mia e della premier
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Cpi, Tajani: Netanyahu? Linea governo è quella mia e della premier 22 novembre 2024 Roma, 22 nov. - "La posizione del governo è chiara, l'abbiamo espressa fin da ieri (giovedì, ndr), la linea è quella indicata anche oggi pomeriggio dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: tocca al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri dare la linea della nostra politica internazionale. È quello che abbiamo fatto, le altre sono opinioni". (Il Sole 24 ORE)
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Ministro Antonio Tajani, è normale che Matteo Salvini, senza consultare Palazzo Chigi e la Farnesina, dica a Benjamin Netanyahu: “Sei il benvenuto in Italia”? Non scavalca così lei e la premier? «Senta, la politica estera si deve fare in maniera costruttiva. (la Repubblica)
Per la premier italiana le motivazioni della Corte Penale Internazionale "dovrebbero essere sempre oggettive e non di natura politica". A parlare del mandato di arresto internazionale per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant è anche Antonio Tajani: "Noi rispettiamo e sosteniamo la Cpi ma siamo convinti che quello che deve svolgere sia un ruolo giuridico e non politico" (Sky Tg24 )
I criminali di guerra sono altri». Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini a margine dell'assemblea Anci. «Non entro nel merito - ha spiegato Salvini - delle dinamiche internazionali. (Corriere della Sera)
Il mondo si interroga sul mandato di cattura internazionale spiccato dalla Cpi contro Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant per crimini di guerra, ma nel paese anche i più strenui oppositori del premier respingono l’equazione che assimila la posizione del loro capo di governo a quella dei terroristi di Hamas. (ilmessaggero.it)
Il giorno dopo il clamore mondiale per i mandati di cattura emessi dalla Corte penale internazionale (Cpi) contro Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e contro l’umanità a Gaza, l’imprenditore miliardario Eyal Waldman, notissimo in Israele, ha usato gran parte dell’intervista al giornale Maariv ad attaccare il primo ministro e leader della destra. (il manifesto)
Poi un commento sulle parole del Papa perché si indaghi se quello a Gaza, dove il numero delle vittime ha superato le 44 mila, può essere configurato come “genocidio”: “Il Papa ha detto quello che è la posizione della Santa Sede e cioè che bisogna studiare queste cose, perché ci sono dei criteri tecnici per definire il concetto di genocidio”. (Vatican News - Italiano)