La batteria anti missile Thaad. Perché serve a Israele e come funziona

La batteria anti missile Thaad. Perché serve a Israele e come funziona
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QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

Sono già in Israele le prime componenti e il team di specialisti del personale militare statunitense necessari per installare la batteria Thaad (Terminal High-Altitude Area Defense), come promesso giorni fa del portavoce del Pentagono il generale Pat Ryder: "Potenzierà il sistema di difesa di Israele ed è la dimostrazione dell'impegno ferreo degli Stati Uniti contro qualsiasi attacco con missili balistici da parte dell'Iran". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altre testate

L’invio di una delle sette batterie di difesa aerea ad alta quota THAAD dell’esercito statunitense in Israele evidenzia la pressione sui sistemi di difesa aerea e sul personale americano, che vengono sempre più dispiegati in tutto il mondo. (Aviation Report)

La sigla in codice identifica una base «segreta» – in realtà nota -, realizzata dagli Usa insieme agli israeliani fin dagli anni 2000. Per questo ospita un radar mobile, i Patriot e forse anche un Thaad, il sistema più sofisticato di questa categoria di armi. (Corriere Roma)

– Un team avanzato di personale militare statunitense e i componenti iniziali necessari per far funzionare il sistema di difesa antimissile balistico THAAD sono arrivati in Israele, ha affermato il Pentagono in una dichiarazione che sottolinea che l’arrivo è avvenuto ieri. (Agenzia askanews)

Israele schiera gli Thaad, super missili intercettori senza esplosivo

A rivelarlo è il Financial Times, che cita esperti e alti funzionari dell'industria militare, secondo cui Tel Aviv avrebbe un «serio problema di munizioni» mentre si prepara ad un attacco in Iran. «Volevano fare un altro 7 ottobre» Usa in soccorso con lo scudo Thaad Sarebbe questo il motivo per il quale gli Stati Uniti si stanno affrettando per contribuire a colmare le lacune, compreso lo spiegamento dell'avanzato sistema di difesa aerea Thaad che dovrebbe arrivare in Israele oggi, in quella che viene descritta come una corsa contro il tempo per rafforzare la difesa aerea dello Stato ebraico. (ilmessaggero.it)

Questo schieramento prevede anche l’arrivo di circa 100 soldati americani: è la prima volta che truppe statunitensi vengono inviate in Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. (il Giornale)

Nella giornata di ieri, con un una coppia di grandi aerei cargo C-17 protetti da una scorta di caccia, sono arrivati presso le basi aeree di Ramon e Nevatim, nel sud di Israele, i tecnici militari statunitensi e l’equipaggiamento necessario per allestire una batteria del sistema antimissile Thaad, sigla che sta per Terminal High Altitude Area Defense, letteralmente Difesa dell’area terminare ad alta quota. (Panorama)