"Ho una casa per accogliervi tutti". Cosa sono le "safe house" dei migranti scoperte dalla polizia

16/10/2024 INTERNO

L'indagine condotta dalla procura di Milano ha permesso di sopprimere un'organizzazione di egiziani che operava tra Italia, Grecia e Libia utilizando le "safe house" per nascondere i migranti in attesa della partenza (il Giornale)

Su altri giornali

Dieci egiziani sono stati fermati dalla polizia di Milano con l'accusa di associazione per delinquere e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: facevano parte di un network criminale transnazionale di trafficanti che agiva "come vere e proprie agenzie di viaggio" per portare illegalmente migranti egiziani in Italia dalla Libia a un costo (Secolo d'Italia)

Dieci cittadini egiziani sono stati sottoposti a fermo perche' sospettati di far parte di un'organizzazione internazionale dedita al traffico di migranti in particolare dalla Libia verso l'Italia e altri Paesi. (Il Mattino di Padova)

In azione una vera e propria task force, composta da carabinieri, servizio prevenzione Asl e uffici comunali, per verificare requisiti, autorizzazioni ed accertare la presenza di eventuali illeciti. All’atto dei controlli nel locale, conosciuto in tutto il comprensorio e particolarmente frequentato nel fine settimana, c’erano anche i titolari nei confronti dei quali sarebbero state elevate sanzioni. (Frosinone News)

L'accusa è di associazione a delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed esercizio abusivo dell’attività creditizia. (Fanpage.it)

Questa mattina 10 cittadini egiziani, indagati per associazione a delinquere transnazionale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e all'esercizio abusivo di attività creditizia, sono stati arrestati. (Corriere TV)

I poliziotti della Squadra mobile di Milano e del Servizio centrale operativo, col supporto degli analisti dell’Europol, hanno arrestato 10 persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Mediante una rete di contatti in nord Africa venivano procurate agli aspiranti migranti delle “safe house” in Libia (delle case sicure in cui sostare in attesa di imbarcarsi, provviste di cibo e telefoni satellitari) da cui gli scafisti, giunto il loro turno, li trasportavano verso le mete europee. (Poliziamoderna.it)