Perché chi andrà in pensione nel 2025 avrà assegni un po' più bassi

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Today.it ECONOMIA

Assegni un po' più poveri. Chi andrà in pensione nel 2025 avrà assegni mensili più bassi rispetto a chi si ritirerà nel 2024. Il motivo è semplice: è prevista una rivalutazione delle pensioni dell'1,6%, secondo i dati forniti dall'Istat sulla base dell'andamento dell'inflazione. È un valore molto più basso rispetto a quello applicato per il 2024, quando era pari al 5,4%, per via dell'alto livello di inflazione registrato sia nel 2022 sia nel 2023. (Today.it)

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Si torna a parlare di pensioni e delle grandi novità che stanno per arrivare: a quanto pare, lo Stato ha deciso di fare un grandissimo regalo ai cittadini. Il tutto non finisce di certo qui. Recentemente si è anche parlato della pace contributiva per i pensionati che desiderano aumentare il loro assegno mensile, richiedendo il riconoscimento di crediti che un tempo erano stati scartati perché non idonei all’assegno pensionistico, come nel caso dei lavoratori con partita IVA. (Inchiostro Verde)

Dal 2025 le pensioni avranno un leggerissimo aumento per adeguarsi all'indice inflazionistico stimato per il nuovo anno nel +0,8%. Cambia quindi l'indice per la rivalutazione degli assegni pensionistici, ufficializzato dal decreto del 15 novembre 2024 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 novembre. (ilgazzettino.it)

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Un esempio concreto Chi andrà in pensione nel 2025 si troverà a fare i conti con un assegno più basso rispetto al 2024. La rivalutazione prevista sarà infatti solo dell’1,6%, molto inferiore al 5,4% applicato quest’anno. (Radio 105)

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Il decreto del 15 novembre 2024 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 278 del 27 novembre. È stato appena ufficializzato dal ministero dell’Economia il tasso di rivalutazione che si applica sulle pensioni a decorrere da gennaio 2025. (Quotidiano di Sicilia)