Rozzano, l’assassino di Manuel Mastrapasqua: “Volevo rubargli tutto. Dopo mi sentivo vuoto”

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La Stampa INTERNO

MILANO. «Quando sono uscito quella notte ero armato di un coltello da cucina. Era una giornata no. Quel pomeriggio avevo anche bevuto 5 o 6 drink, poi due bottiglie di vodka, comunque ero in piedi. Arrivo in viale Romagna nel senso di marcia opposto rispetto a un ragazzo. Questo ragazzo non l’avevo mai visto. Appena l’ho visto in lontananza mi è partita la decisione di prendergli tutto quello che… (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

– “Mio padre era incredulo, secondo me: come ci rimani quando pensi che un figlio di 19 anni uccide una persona? Quella mattina gliel’ho detto che ero stato io, ma lui non ci credeva”, e poi “non riusciva ad accettarlo”. (IL GIORNO)

Sono le 11 di mattina. È freddo, tranquillo. (Corriere Milano)

«Quando ho scoperto che il ragazzo era morto non è stato un granché, mi sentivo vuoto, a me dispiace, non conosco la famiglia di questo, ma ho tolto la vita a un cristiano che è figlio di qualcuno. (leggo.it)

Omicidio Rozzano, Daniele Rezza resta in carcere a San Vittore

Manuel cammina aveva appena finito il proprio turno di lavoro, nella notte tra giovedì e venerdì. La mezzanotte era passata da poco e Manuel stava tornando a casa, verso Rozzano, con le sue cuffie indosso e il cellulare in mano, perché stava chattando con la fidanzata. (Tiscali Notizie)

Verso le 16 di ieri lo zio di Manuel Mastrapasqua, la sorella Marika, e la mamma Angela si sono recati in Comune, in piazza Foglia, dove hanno incontrato il sindaco Gianni Ferretti. In città si respira un’aria surreale, All’apparenza è tutto tranquillo o quasi, ma sotto traccia si avvertono il dolore e la rabbia per quanto accaduto. (IL GIORNO)

Omicidio Rozzano, Daniele Rezza resta in carcere a San Vittore 15 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)