Scontri a Tbilisi, la polizia usa lacrimogeni contro i manifestanti
Articolo Precedente
Articolo Successivo
A Tbilisi, capitale della Georgia, la polizia ha utilizzato lacrimogeni per disperdere una manifestazione pro-Unione Europea, che ha visto migliaia di dimostranti protestare nei pressi del Parlamento e in altre città del paese. La protesta è scaturita dalla decisione del premier Irakli Kobakhidze di sospendere i negoziati di adesione della Georgia all'Unione Europea fino al 2028. Gli agenti, per contenere la folla, hanno impiegato proiettili di gomma e cannoni ad acqua, mentre i manifestanti, determinati a far sentire la propria voce, hanno eretto barricate e resistito agli attacchi.
La situazione, già tesa, è stata ulteriormente aggravata dalle dichiarazioni dell'ex presidente russo Dmitry Medvedev, il quale ha affermato che la Georgia è "sulla strada dell'Ucraina, verso l'abisso". Le parole di Medvedev hanno alimentato il clima di tensione, con l'opposizione che ha continuato a manifestare contro il governo filo-russo del paese. Le proteste, che si sono protratte per tre notti consecutive, hanno visto la partecipazione di migliaia di cittadini georgiani, decisi a esprimere il loro dissenso verso la decisione del governo di rinviare i colloqui di adesione all'Unione Europea.
Tra i manifestanti, si è fatto sentire anche Khvicha Kvaratskhelia, attaccante georgiano del Napoli, che ha espresso pubblicamente il suo sostegno alla causa europea. "Il desiderio e la volontà del popolo georgiano è camminare sulle strade europee, questa è la nostra scelta storica, l'unica scelta giusta ed è inaccettabile allontanarsi da questa strada", ha dichiarato Kvaratskhelia, sottolineando l'importanza di proseguire il cammino verso l'integrazione europea.
La situazione a Tbilisi rimane critica, con le forze dell'ordine impegnate a mantenere l'ordine pubblico e i manifestanti determinati a non cedere.