Morto Vitaliano Trevisan. Gli ultimi tulipani (neri) dello scrittore
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Un resoconto (Einaudi Stile libero, 2002) pensava: «Me ne vado, lascio per sempre alle mie spalle tutto questo schifo cattolico democratico artigiano industriale.
Poco tempo fa aveva consegnato il suo ultimo testo a Einaudi Stile Libero e l’editore Paolo Repetti ha ricordato l’autore in un toccante tweet che chiude dicendo: «Non ti piaceva l’umanità.
Nel 2010, con Tristissimi giardini (Laterza), la svolta autobiografica: Trevisan diventa protagonista non definendosi come «io», ma sempre come «autore». (Corriere della Sera)
Su altre fonti
Spirito critico, spesso controcorrente, a Vicenza e alla vita culturale cittadina Vitaliano Trevisan è rimasto a suo modo sempre legato, fino alla recentissima partecipazione al film 'La Rua. Il corpo senza vita di Trevisan è stato rinvenuto nella sua abitazione a Crespadoro, sempre in provincia di Vicenza. (il Resto del Carlino)
Accedi Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito In basso il bar Trego a Crespadoro, locale frequentato dallo scrittore perché dotato di rete wifi. (il mattino di Padova)
Non gliel’ho chiesto, quando me l’ha ricordato. Per molto tempo, e a parte gli occasionali incontri in città, Vitaliano è stato solo Trevisan: lo scrittore, il drammaturgo, l’attore. (doppiozero)
Il teatro di Trevisan, insomma, è una delle cose migliori prodotte dalla drammaturgia europea di questo secolo. 8 Gennaio 2022. Se ne è andato Vitaliano Trevisan. (GLI STATI GENERALI)
La vita di Trevisan era l’opposto di quella frase, marchiata dalla libertà, a costo di essere ruvidi, schietti, di diventare più fragili di ogni sicurezza. «Non sono mai stato, né mai sarò, un buon venditore (Corriere della Sera)
Come riporta Il post, lo scorso ottobre era stato dimesso dal reparto psichiatrico dell’ospedale di Montecchio Maggiore, dove era stato sottoposto a un accertamento sanitario obbligatorio Lo scorso ottobre era stato sottoposto a un accertamento sanitario obbligatorio all’ospedale di Montecchio Maggiore. (il Dolomiti)