Scontri in Siria, L’Aquila risponde all’appello sulla de-escalation delle armi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Oltre 500 morti negli scontri armati in Siria, l'associazione della presidente Rasha Alhaj Youssef Lepidi dall'Aquila risponde all'appello sulla “de-escalation delle armi". Risponde anche L’Aquila all'appello del dipartimento di Stato americano sulla “de-escalation delle armi in Siria". Dopo gli scontri armati degli ultimi giorni, con un bilancio che ha raggiunto 514 morti, inclusi 92 civili, migliaia di persone sono state nuovamente costrette a lasciare le loro case. (Il Capoluogo)
Ne parlano anche altre fonti
Aquaculture Stewardship Council (ASC) è un’organizzazione non governativa no profit fondata dal WWF Paesi Bassi e IDH (Dutch Sustainable Trade Initiative) con la missione di trasformare l’acquacoltura in un’industria più sostenibile. (PesceInRete)
La Guerra del Medio Oriente, a lungo evocata e temuta, alla fine non è scoppiata. Ma dal focolaio acceso il 7 ottobre del 2023 a Gaza, le fiamme si sono allargate al modo dei cerchi creati da un sasso in uno stagno. (Avvenire)
Lo denuncia l'Onu. "È passata una settimana da quando il conflitto si è intensificato in Siria. (Gazzetta di Parma)
L’ONU ha lanciato un allarme riguardo alla situazione in Siria, dove oltre 48.500 persone sono state costrette a fuggire dalle loro case negli ultimi giorni. (la VOCE del TRENTINO)
Da mercoledì scorso si contano oltre 500 vittime, tra cui un centinaio di civili, inclusi donne e bambini. Milizie sciite filo-iraniane si sono mosse dal vicino Iraq per andare in soccorso delle forze di Assad. (Sky Tg24 )
Sono quasi 50mila le persone sfollate in Siria negli ultimi giorni. Per la cronaca, “al 30 novembre, più di 48.500 persone erano sfollate, un forte aumento rispetto alle 14mila registrate il 28 novembre”, secondo l’Ocha, il cui responsabile Tom Fletcher ha espresso preoccupazione per la situazione di decine di migliaia di persone in procinto di fuggire. (L'Opinione)