Adolescence, ma chi sono i bambini mostrati nell’intro della serie Netflix?
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Cerchiamo di fare chiarezza su uno degli interrogativi più frequenti tra gli spettatori della miniserie Netflix del momento Dall’uscita su Netflix, Adolescence ha conquistato il pubblico con la sua storia intensa e il suo approccio cinematografico innovativo. La miniserie in quattro episodi segue Eddie Miller (interpretato da Stephen Graham), un padre la cui vita viene sconvolta quando il figlio tredicenne Jamie (Owen Cooper) viene arrestato con l’accusa di omicidio. (Best Movie)
La notizia riportata su altri media
Le chiesi spiegazioni, perché non avevo mai sentito quella parola, mi scrisse un messaggio privato, spiegandomi che gli incel fossero un tipo di club online di uomini che si descrivono come "celibi involontari" (dal termine inglese involuntary celibacy) e incolpano le donne per le loro difficoltà a stabilire legami romantici sostenendo il fatto che l’80% delle donne sia attratto solo dal 20% degli uomini, promuovendo misoginia e supremazia maschile. (DiLei)
Con ognuno dei quattro episodi girato interamente in piano sequenza, la miniserie creata da Jack Thorne e Stephan Graham, che ne è anche interprete, fa immergere lo spettatore in una storia alla quale è impossibile restare indifferenti, invitando alla riflessione su temi profondamente attuali (Sky Tg24 )
Ogni tanto, quando si è persa la speranza, ecco che su Netflix sbuca qualche progetto veramente degno di nota, uno di quelli di grande qualità e che mette d’accordo un po’ tutti. Questo è accaduto e sta avvenendo con Adolescence, miniserie britannica di quattro episodi, che non fa altro che ricevere pareri positivi. (Artribune)
La serie del momento – della quale potete leggere la nostra recensione – segue le vicende di Jamie Miller, accusato dell’omicidio della compagna di classe Katie Leonard. (Best Movie)
È da specificare visto che nel cinema e nelle serie tv esiste anche il finto piano sequenza, una tecnica di montaggio che permette di far percepire allo spettatore una continuità sullo schermo che, in realtà, è l’insieme di un lavoro attento e certosino di taglia e cuci. (Vanity Fair Italia)
Alla fine delle quattro puntate di Adolescence, tornano in mente tre parole e un concetto che l’autrice Hannah Arendt ha espresso per riassumere l’andamento del processo per crimini di guerra a carico del funzionario nazista Adolf Eichmann, nel 1961. (Best Movie)