Una levatrice svizzera risponde alla richiesta di aiuto da Gaza

Una levatrice svizzera risponde alla richiesta di aiuto da Gaza
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Prima Pagina - SWI swissinfo.ch ESTERI

Una levatrice svizzera risponde alla richiesta di aiuto da Gaza L'ospedale da campo del CICR a Rafah è stato inaugurato nel maggio 2024, otto mesi dopo l'inizio della guerra a Gaza. cicr Tamara Bonc, un'ostetrica svizzera, ha recentemente trascorso cinque settimane nell'ospedale da campo del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) a Gaza. Come ha vissuto questa esperienza? Come ha aiutato a mettere al mondo dei bambini in piena zona di guerra? 11 minuti All’ospedale da campo del CICR a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, alcune cose sembrano semplicemente normali, afferma Tamara Bonc. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)

Su altri giornali

«I bambini nelle incubatrici hanno bisogno di elettricità costante per i ventilatori che li tengono in vita. «Senza carburante, questi neonati rischiano di morire», sottolinea Pascale Coissard, coordinatrice di Msf per l'emergenza Gaza. (Vanity Fair Italia)

Il conflitto in Medioriente. Si continua a morire nella Striscia di Gaza mentre tornano in stallo le trattative per la liberazione degli ostaggi. Servizio di Marco Burini Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)

Dopo un anno di guerra, nella Striscia di Gaza si continua a combattere e a morire, con un bilancio delle vittime che ha ormai superato le 46.000 persone. Ancora più grave è che nei primi sette giorni del 2025 la situazione non è migliorata. (LA NOTIZIA)

Gaza 2025, la studentessa Rita Baroud: "Nessun buon anno, ma 7 bimbi congelati e la paura costante"

"Le famiglie sono distrutte, i bambini muoiono congelati, la fame sta accorciando le loro vite", aggiunge la Unrwa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nel frattempo, le équipe di MSF stanno cercando di portare del carburante all'ospedale Nasser e Al Aqsa, come soluzione temporanea per le prossime 36-48 ore. Una situazione che minaccia la vita di centinaia di pazienti, compresi i neonati, che dipendono dall'elettricità per rimanere in vita, avverte Medici Senza Frontiere (MSF). (Corriere TV)

Inizia così il messaggio, un grido di aiuto, di Rita Baroud, 21 anni, dal suo campo profughi nella Striscia di Gaza, a Deir al Balah. "Mentre il resto del mondo festeggia il nuovo anno con fuochi d'artificio e gioia, Gaza si sente bloccata tra la vita e la morte. (la Repubblica)