Israele lancia una bomba sulla Siria e provoca un terremoto

Israele lancia una bomba sulla Siria e provoca un terremoto
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Corriere TV ESTERI

Lunedì sera Israele ha attaccato diversi siti militari nella regione costiera siriana di Tartus dove sono stoccati missili terra-terra e altre munizioni, che hanno trasformato la detonazione in un piccolo terremoto, riferiscono i media locali. Le forze israeliane avrebbero fino adesso distrutto l'86% dei sistemi di difesa aerea della Siria. Tartus ospita anche una base navale russa, istituita nel 1971 durante l'era sovietica. (Corriere TV)

La notizia riportata su altri giornali

L’esercito dello stato ebraico si è rifiutato di commentare gli attacchi. Una violenta esplosione si è verificata domenica sera nella città portuale di Tartus in Siria. (B-Lab Live!)

Grandi manovre e nuove tensioni sulla Siria dopo la caduta di Assad. Oltre ai raid (450 in una settimana) «per impedire che le armi siano usate contro Israele» e dopo aver occupato la zona cuscinetto fra il Golan e la Siria, il governo israeliano ha approvato all'unanimità un piano per raddoppiare la popolazione delle alture del Golan, al confine fra i due Paesi. (il Giornale)

LaPresse (LAPRESSE)

La guerra dell’acqua di Israele sulle alture del Golan (di M. Lupis)

Sui muri, sulle vetrine dei negozi, sulle automobili, ci sono ancora le fotografie dei 12 “piccoli martiri”, come li chiamano in questa cittadina alle pendici del Monte Hermon, Majdal Shams, roccaforte drusa sulle alture del Golan occupate da Israele, considerata la "capitale" informale della regione. (L'HuffPost)

L’atteso evento andrà in scena domenica 22, giovedì 26, venerdì 27 dicembre, per proseguire domenica 5 e lunedì 6 gennaio sempre alle 18. Sassari. (SARdies.it)

Ore 16 – Israele ha aperto il fuoco durante una manifestazione di protesta organizzata dagli abitanti siriani di un villaggio delle zone occupate, ferendo un dimostrante. L’episodio è avvenuto a Maariyah, dove Tel Aviv ha occupato una postazione militare utilizzata dall’esercito siriano prima della caduta di Assad. (Pagine Esteri)