L'Esercito israeliano resterà a Hermon fino al 2025, decisione di Netanyahu
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L'Esercito israeliano (Idf) ha ricevuto istruzioni dal primo ministro Benjamin Netanyahu di rimanere per un anno, almeno fino alla fine del 2025, nella zona siriana di Hermon conquistata dopo il crollo del regime di Assad: lo riporta Channel 12. La data, spiega l'emittente tv israeliana, è stata fissata in base alla valutazione secondo cui per la fine dell'anno prossimo la situazione politica e di sicurezza in Siria si sarà stabilizzata, e per allora sarà possibile sapere se nel Paese ci sarà un soggetto che rispetterà gli accordi di separazione delle forze del 1974 (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altre fonti
Quneitra, nelle Alture del Golan, è una città fantasma della Siria meridionale all'interno della fascia di sicurezza Onu che divide la Siria dalle zone occupate da Israle sin dalla guerra del Sei Giorni del giugmno 1967. (Corriere TV)
Fidarsi o non fidarsi della nuova Siria di Ahmed al-Sharaa, come si fa chiamare adesso Abu Mohammed al-Golani? Questa è la domanda delle domande che in questi giorni tutti si stanno facendo, specialmente a Gerusalemme. (Rights Reporter)
Una violenta esplosione si è verificata domenica sera nella città portuale di Tartus in Siria. L’esercito dello stato ebraico si è rifiutato di commentare gli attacchi. (B-Lab Live!)
Sassari. L’atteso evento andrà in scena domenica 22, giovedì 26, venerdì 27 dicembre, per proseguire domenica 5 e lunedì 6 gennaio sempre alle 18. (SARdies.it)
Quando ci lasciamo alle spalle la punta nord del lago, la nostra guida avverte: «ecco, da qui in poi siamo sulle alture del Golan». Destinazione: Majdal Shams, la città più grande di questo altipiano montuoso ai piedi del Monte Hermon: 12 mila abitanti guidati da 17 anni da Dolan Abu Saleh, sindaco druso 47enne che ci accoglie con un tè allo zenzero e ci tiene a premettere che «qui siamo drusi e fieri israeliani dal primo all’ultimo». (Corriere della Sera)
Sono segni freschi, di non più di tre giorni fa. Segni chiari di cingoli di carri armati incisi sull’asfalto scuro, hanno sfondato i marciapiedi e le aiuole fiorite, ritirandosi poi i soldati si sono accaniti contro i pali della luce: adesso sono tubi di ferro gettati a terra e utilizzati come barricate per bloccare il traffico sulla strada. (Corriere della Sera)