VIDEO Siria, raid di Israele nel porto di Tartus: violenta esplosione
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Una violenta esplosione si è verificata domenica sera nella città portuale di Tartus in Siria. In un nuovo raid israeliano contro le infrastrutture militari dell’esercito del deposto regime di Assad, l’Idf ha colpito depositi di missili. L’esercito dello stato ebraico si è rifiutato di commentare gli attacchi. LaPresse (LAPRESSE)
Ne parlano anche altre fonti
L'Esercito israeliano (Idf) ha ricevuto istruzioni dal primo ministro Benjamin Netanyahu di rimanere per un anno, almeno fino alla fine del 2025, nella zona siriana di Hermon conquistata dopo il crollo del regime di Assad: lo riporta Channel 12. (Tuttosport)
Dalla caduta del dittatore siriano Bashar al-Assad, Israele ha bombardato diversi obiettivi militari e depositi di armi in Siria per evitare che cadessero nelle mani dei ribelli islamisti. La forte detonazione ha provocato un terremoto di magnitudo 3,1 sulla scala Richter, riferiscono i media locali. (iLMeteo.it)
Gli sviluppi del conflitto in Medio Oriente, l’influenza turca e qatarini su Damasco e le operazioni militari di Israele sul territorio siriano. Gaiani: “Attacchi israeliani non sono giustificati da azioni ostili dalla Siria” (Analisi Difesa)
A distanza di pochi giorni dalla caduta del regime di Assad, è alta tensione tra Israele che occupa le Alture del Golan dal 1967 e che le ha unilateralmente annesse nel 1981 e i nuovi governanti siriani: il governo israeliano ha infatti approvato 'all'unanimità' un piano per (Adnkronos)
Negli ultimi giorni Israele ha messo a segno in Siria centinaia di attacchi aerei – venerdì le Israel Defense Forces parlavano di oltre 500 raid in 48 ore, ma nelle ultime ore se ne sono contate diverse altre decine – distruggendo un gran numero di obiettivi militari tra aerei da combattimento, missili, aeroporti, depositi di carburante e navi della marina e colpendo “circa il 90%” delle potenza militare di Damasco. (Il Fatto Quotidiano)
A poco serviranno gli ammonimenti soft della Germania a Israele a cui Berlino ha chiesto ieri di rinunciare ai suoi piani appena annunciati per raddoppiare il numero dei coloni nelle Alture del Golan siriano occupato. (il manifesto)