Elezioni Usa, il “golpe bianco” si può fare: basta bloccare alcuni stati

Elezioni Usa, il “golpe bianco” si può fare: basta bloccare alcuni stati
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il manifesto ESTERI

L’ossessione dei media di tutto il mondo sul “testa a testa” nei sondaggi fra Trump e Harris crea una fitta nebbia che impedisce di vedere le questioni più importanti nella campagna elettorale degli Stati Uniti. Primo: Kamala Harris avrà alcuni milioni di voti dei cittadini più di Donald Trump. In qualsiasi altra democrazia del mondo chi ottiene più voti diventa presidente. I repubblicani, nelle ultime otto elezioni presidenziali hanno avuto una maggioranza di voti popolari soltanto una volta, nel 2004: Trump, nel 2016, vinse pur avendo raccolto circa tre milioni di voti meno di Hillary Clinton, grazie all’infernale meccanismo del collegio elettorale, che sovrarappresenta gli stati meno popolati. (il manifesto)

Su altre testate

Donald Trump, secondo Fox, diventa il 47esimo presidente Usa, il primo a ricoprire due mandati presidenziali non consecutivi dopo il dem Stephen Grover Cleveland (a fine '800), il primo con una condanna penale e il presidente più vecchio ad insediarsi, a 78 anni. (Il Mattino di Padova)

Introduzione (Sky Tg24 )

Ma su un altro oggetto di voto, il referendum per espandere l'accesso all'aborto in Florida – tema critico di questo ciclo elettorale –, il tycoon ha voluto mantenere il massimo riserbo. Trump, nel frattempo, si è recato in compagnia della moglie Melania ai seggi di West Palm Beach, Florida, per votare. (Corriere del Ticino)

È tutto pronto per la battaglia in Tribunale tra Democratici e Repubblicani

Il pubblico urla in coro "Usa, Usa" mentre Donald Trump sale sul palco al Convention center di Palm Beach con la famiglia al completo per il primo discorso da 47esimo presidente. (Secolo d'Italia)

A quasi quattro anni dall'assalto al Congresso statunitense a Washington, i Proud Boys si stanno mobilitando per “sorvegliare” lo scrutinio delle elezioni presidenziali statunitensi. (WIRED Italia)

Leciti e proibiti. È facile immaginare che, nei prossimi giorni, i Tribunali statunitensi si trasformeranno quindi in una sorta di arena, dove le due Americhe che oggi si confrontano nelle urne continueranno a combattere una battaglia senza esclusione di colpi. (Corriere del Ticino)