Ape Piaggio, stop alla produzione a Pontedera dopo 76 anni: la tre ruote simbolo italiano trasloca in India
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Ecco uno degli tanti effetti domino delle norme legate alla transizione ecologica: lo stop della produzione dell'Ape Piaggio nello stabilimento toscano di Pontedera e la cassa integrazione di 1.100 operai. E così un'epoca si chiude. Dopo 76 anni l'Ape Piaggio non sarà più prodotta negli stabilimenti di Pontedera, in provincia di Pisa. Un pezzo di storia che se ne va dall'Italia, ma non un addio in senso assoluto. (ilmessaggero.it)
La notizia riportata su altri media
Un'epoca che si chiude. Dopo 76 anni l'Ape Piaggio non sara' piu' prodotta negli stabilimenti di Pontedera (Pisa). Un pezzo di storia che se ne va dall'Italia, ma non un addio in senso assoluto. La celebre tre ruote vivra' una seconda vita in India, dove e' gia' prodotta da anni. (Il Mattino di Padova)
Alla base della decisione di chiudere le serrande ci sarebbero le normative ambientali e di sicurezza La Piaggio dice addio alla produzione dell'Ape in Italia entro la fine dell'anno. Il tre ruote, progettato nel 1948, dal 2025 sarà realizzato solo in India, per il mercato indiano, e alla base della decisione di chiudere le serrande ci sarebbero le normative ambientali e di sicurezza. (Adnkronos)
La Piaggio, che ha sede a Pontedera in provincia di Pisa, ha deciso di continuare la produzione altrove: saluta la provincia di Pisa e va in India. Anzi, saluta definitivamente l’Italia, le dice addio e va a migliaia e migliaia di chilometri di distanza. (La Repubblica Firenze.it)
Il gruppo, che nel gennaio del 2021 ha presentato il P… (L'HuffPost)
Un'epoca che si chiude. Dopo 76 anni l'Ape Piaggio non sarà più prodotta negli stabilimenti di Pontedera (Pisa). Un pezzo di storia che se ne va dall'Italia, ma non un addio in senso assoluto. La celebre tre ruote vivrà una seconda vita in India, dove è già prodotta da anni. (Avvenire)
Lo stabilimento italiano sarà riconvertito ora per produrre altro, ma il mezzo non sparirà nell’immediato: le scorte dell’Ape, infatti permetteranno ancora delle vendite per alcuni mesi. La decisione, comunicata ai sindacati, è legata ai costi insostenibili per adeguare il veicolo agli standard europei. (Virgilio Notizie)
