Svastiche sui muri in centro, rintracciati gli autori: “Eravamo ubriachi, niente politica”
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Sarebbero stati tre giovani a macchiare il centro storico di Brescia con decine di svastiche la scorsa settimana. In particolare, si tratterebbe di due ragazzi di 26 e 24 anni, di cui uno di origine pakistana, insieme a una terza persona non ancora identificata. I due ragazzi, messi alle strette dagli agenti della Questura, hanno ammesso le loro responsabilità aggiungendo però di aver commesso questi gesti poiché ubriachi e senza fini politici. (TGR Lombardia)
Su altri giornali
BRESCIA: VENERDÌ 20 DICEMBRE LA RISPOSTA DELLA CITTÀ ANTIRAZZISTA E SOLIDALE ALLA MARCIA FASCISTA (Radio Onda d'Urto)
È di nuovo allerta a Brescia, a soli cinque giorni dal corteo di estrema destra che ha visto circa cinquecento persone sfilare per le strade con bandiere tricolori e slogan come “Difendi la tua città” e “Alcuni bresciani non si arrendono”. (Il Fatto Quotidiano)
La svastica non è semplicemente un simbolo, ma costituisce la sintesi di fatti storici realmente ed atrocemente accaduti anche nella nostra città. Questi orribili segni di un tempo che per espressa disposizione costituzionale non può tornare (XII disposizione transitoria e finale) sfacciatamente colpiscono le donne e gli uomini come “un pugno nello stomaco” rievocando il messaggio di violenza, di morte, di negazione della libertà di pensiero e parola di cui ogni svastica è traccia. (Corriere della Sera)
L'"aperitivo tricolore" di Brescia La questura di Brescia ha convocato alcuni neofascisti locali, dopo che sui social è comparso un volantino che parlava di un”aperitivo tricolore” da loro organizzato in piazza Vittoria. (Virgilio Notizie)
A essere imbrattati con simboli nazisti sono il muro del liceo Veronica Gambara, il basamento della statua 'Bella Italia' in piazza Loggia - a pochi passi da dove il 28 maggio 1974 esplose la bomba che uccise 8 persone e ne ferì 102 - e una fontana del centro storico. (Sky Tg24 )
Per effetto dell’eterogenesi dei fini, i dirigenti bresciani di Fratelli d’Italia replicano al centrosinistra ma alimentano soltanto le polemiche. Nel day-after del consiglio comunale in cui si è votato l’ordine del giorno di condanna alle svastiche che hanno imbratto il centro storico, il partito bresciano fa quadrato intorno al proprio consigliere comunale Carlo Andreoli, reo di aver espresso contrarietà al documento. (Corriere della Sera)