Avigan il farmaco contro il Coronavirus: perché non è ancora usato in Italia?

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Scienzenotizie.it SALUTE

L’Avigan, il nuovo farmaco indicato come ”promettente” per la cura della pandemia da Coronavirus in diversi filmati non ancora è la soluzione definitiva trovata dal Giappone.

Avigan il farmaco contro il Coronavirus: perché non è ancora usato in Italia?

Insomma resta da capire quale sarà l’evoluzione degli studi sul farmaco, in riferimento ai potenziali effetti sul Coronavirus.

Le analisi ai raggi X hanno confermato miglioramenti delle condizioni polmonari in circa il 91% dei pazienti trattati con questo farmaco. (Scienzenotizie.it)

La notizia riportata su altri media

LEGGI ANCHE —> Coronavirus, 42.681 contagi e 4.825 decessi in Italia: nuova ordinanza Lombardia – DIRETTA. Coronavirus, Avigan vietato in Europa ed USA: “Dubbi sull’efficacia”. L’uomo paventa che il governo nipponico abbia ordinato a tutti i cittadini l’uso del Avigan, un farmaco che ha come eccipiente principale il Favipiravir. (Inews24)

AIFA precisa: “Uso Avigan non autorizzato in Europa e USA, scarse evidenze scientifiche sull’efficacia per COVID-19”. (Quotidiano Sanità)

Avigan, il farmaco giapponese arriva in Italia? L’AIFA frena. Non è vero che nella giornata di domani partirà la sperimentazione dell’Avigan su pazienti italiani. (Money.it)

News | Coronavirus, ministro Speranza su Avigan: "Aifa procede su sperimentazione" | VIDEO Anche la politica inizia a muoversi per sollecitare la sperimentazione dell’Avigan. Manderò, quindi, una richiesta al ministro della Salute Speranza per chiedere che possa accelerare il più possibile questa sperimentazione per avere una risposta rapida". (LE IENE)

La medicina avrebbe la capacità di bloccare il progredire della malattia, se somministrato per tempo. Intanto sempre dalla Regione arriva la notizia che i laboratori privati dotati delle necessarie tecnologie, da domani potranno effettuare esami sui pazienti Covid-19 individuati dalla Regione Piemonte. (tgvercelli.it)

Il farmaco Favipiravir sarebbe stato distribuito anche in remote regioni africane per la cura del virus Ebola. In particolare, nella seduta di domani, lunedì 23 marzo, la Commissione si esprimerà in modo più approfondito rispetto alle evidenze disponibili per il medicinale favipiravir. (Il Capoluogo.it)