Vimercate: Oscar 2025, la dedica di Zoe Saldana al marito vimercatese Marco Perego

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

“Ringrazio il mio meraviglioso marito, con quei capelli stupendi... essere la tua compagna è il più grande onore della mia vita". Dal palco degli Oscar 2025 una incredula Zoe Saldana, che si è appena aggiudicata la famosa statuetta come migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione in Emilia Perez, guarda il marito, Marco Perego, seduto in platea, altrettanto commosso e felice per il meraviglioso riconoscimento assegnato alla moglie. (Prima Monza)

Su altre testate

News Cinema Pur avendo preso parte a numerosi franchise, Zoe Saldana non aveva mai ricevuto una nomination prima d’ora né tantomeno vinto un Oscar. Con Emilia Pérez è riuscita a raggiungere questo traguardo e anche James Cameron ha voluto supportare la sua Neytiri, a distanza, congratulandosi per la meritata vittoria. (ComingSoon.it)

Zoe Saldana ha conquistato l’Oscar come miglior attrice protagonista per il suo ruolo nel film “Emilia Perez”. La cerimonia, tenutasi al Dolby Theatre di Hollywood, ha visto l’attrice ricevere il prestigioso riconoscimento tra applausi e standing ovation. (Radio Kiss Kiss)

Zoe Saldana è la prima star americana di origini dominicane a ricevere un premio Oscar. (Lettera43)

L’attrice si è aggiudicata l’Oscar per la sua straordinaria interpretazione nel film di Emilia Perez. Di recente è stata proprio sull’isola azzurra e al ristorante Villa Verde (Isola di Capri Portal)

Ma tra le parole di gratitudine per la sua famiglia e le sue radici, c’è una dedica che cattura l’attenzione di tutti: quella al marito italiano, Marco Perego, l’uomo che con i suoi "bellissimi capelli" e il suo amore incrollabile le ha illuminato la vita. (Tiscali)

E’ così emozionato, Paride Benassai, che l’Oscar sembra averlo vinto lui. L’attore palermitano gioisce di cuore per la sua amica, l’attrice Zoe Saldaña, premio Oscar come miglior attrice non protagonista per “Emilia Perez”, il film diretto da Jacques Audiard. (La Repubblica)