Carmine Gallo, il poliziotto che operava nella zona grigia
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Carmine Gallo, ex superpoliziotto antimafia, è morto ieri nella sua casa ai domiciliari, colto da un malore improvviso. La causa, al momento, sembrerebbe essere un infarto, ma la Procura di Milano ha già aperto un fascicolo e disposto l’autopsia per accertare le circostanze del decesso. I carabinieri del Ros, nel frattempo, hanno sequestrato il cellulare della moglie, ascoltata dagli investigatori per oltre un’ora. Le domande hanno riguardato, tra l’altro, gli ultimi giorni di vita di Gallo e le sue condizioni prima del malore.
Gallo, 66 anni, era una figura emblematica del panorama investigativo italiano, un uomo che ha attraversato alcuni dei casi più oscuri e complessi della cronaca nera del Paese. Dai sequestri di persona, come quelli di Casella e Sgarella, al delitto Gucci, fino all’inchiesta sul serial killer Michele Profeta, il suo nome è stato legato a vicende che hanno segnato la storia recente. Non solo: Gallo è stato anche uno degli artefici della lotta alla ‘ndrangheta, contribuendo a portare alla luce le dinamiche della Strage di Duisburg del 2007, un evento che ha rivelato al mondo la potenza e la ferocia dell’organizzazione calabrese.
La sua carriera, però, non è stata priva di ombre. Cinque mesi fa, Gallo era stato arrestato e posto ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta sull’agenzia di investigazioni «Equalize», da lui fondata dopo il pensionamento insieme a Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera. Un’indagine che lo aveva visto finire sotto i riflettori per presunte irregolarità, ma che non aveva scalfito la sua convinzione di aver sempre agito «per lo Stato». Una frase, questa, pronunciata dopo l’arresto, che riassume il suo approccio al lavoro: un’azione spesso al limite, in quella zona grigia dove ogni contatto, ogni trattativa, può essere interpretato come un cedimento o una vittoria.
Gallo era un uomo che non temeva di sporcarsi le scarpe, un poliziotto fuoriclasse che si muoveva in territori impervi, custode di segreti che forse non verranno mai completamente svelati. La sua morte arriva in un momento delicato: a giorni avrebbe dovuto presentarsi al Riesame per discutere della sua posizione nell’inchiesta su «Equalize». Un appuntamento che non ha fatto in tempo a mantenere.